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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Gli album della tua vita, giorno 10. Di 10

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Dunque, abbiamo visto le fasi contemplative, quelle sentimentali, quelle "Art pour l'Art", quelle pseudo-politiche. Che ci manca? Cosa ascoltavo recentemente prima che la ma vita fosse riorganizzata da imperativi materni? Giorno 10/10. Lana Del Rey, Born to Die (Paradise edition, ché la prima è monca). C'è qualcosa di antico e incredibilmente moderno nella voce e nei testi di questa giovane cantautrice. Scoprirla è stata una rivelazione, cosi' sexy e fumosa e aliena (a me). Nelle sue canzoni ci sono vere storie, sempre un po' strane e di ambiente "hard boiled", ma raccontate, argomentate, dipinte: in questo senso Blue Jeans è un apice, visualmente cinematografica. Si potrebbe fare il ritratto dei due protagonisti. I suoi album successivi mi sono piaciucchiati, ma l'atmosfera meno "L.A. Confidential/Scarface" mi manca. Ho letto recentemente che Lana è stata criticata perché "antifemminista" e sono morta dal rider

Gli album della tua vita. Giorno 9/10

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E la famosa politica, nella musica? Pare che quasi tutti dobbiamo avere un periodo politico in musica! Be', io apparentemente no. E quindi anche tra i cantautori "politici", l'album che scelgo è... Giorno 9/10. Francesco Guccini, Metropolis. Chi pensa a Guccini e al concetto di politica, di solito balza a  Radici , o Via Paolo Fabbri 43 (o ancora ad Amerigo ), che a me piacciono tanto, ma li trovo soprattutto divertenti per l'acume e la cattiveria con cui il cantautore riusciva a ritrarre o ridicolizzare alcuni tic tipicamente italiani. O ancora la poesia e l'importanza di certe ballate malinconiche e terribili ( Il vecchio e il bambino , sento sempre mio padre che la canta appena ci penso, e lo vedo di schiena mentre passeggia con la sua nipotina). Pero' io sono sempre stata un po' scettica di fronte alle certezze da striscione, agli "incazzati" (a Guccini non piacerebbe che dicessi "indignati"), a quelli che han capito

Gli album della tua vita. Giorno 8/10

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All'università cominciai a preparare gli esami con due care amiche, una delle quali cito oggi per farmi  partecipe della sua lista, e ascoltavamo insieme un sacco di lirica. Io fino ad allora avevo perlopiù coltivato la classica strumentale, ed Eleonora mi fu vera guida. Nonostante il blog sia intitolato a Tosca, la mia opera preferita è... Giorno 8/10. Giacomo Puccini, Turandot. Colma di influenze orientali e d'avanguardia, Turandot narra di una principessa moderna, femminista, profondamente coraggiosa. Su Wikipedia, tale protagonista sorprendente è definita "sanguinaria e frigida", stigma diffuso largamente, a mio parere MOLTO A SPROPOSITO. Certo, Turandot accoglie i pretendenti alla sua mano con tre enigmi. Chi non li risolve deve morire, seduta stante. Precisazione: il ruolo che hanno imposto alla donna Turandot è fare la bella statuina silenziosa, essere moglie sottomessa (leggi schiava in gabbia dorata, con letto annesso) di un futuro marito-padrone q

Gli albulm della tua vita. Giorno 7/10

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Cronologicamente anteriori ai Pink Floyd ho sentito qualcosa per cultura generale, e mi sono un po' annoiata. Il Rock che aveva fatto tremare i residui dell'impero britannico e costretto bande di melomani a partire su navi pirata era carino (con punte di bellissimo), ma album interi da portare sull'isola deserta non ne trovavo più. E mi sono chiesta: ma il progressive, finiti gli anni Ottanta, dove è sfociato? Giorno 7/10. Muse, The Resistance Su MTV trasmettevano spesso una canzone, Starlight, che mi faceva rivivere i fasti di gente che non aveva paura di osare un po' di glam, era moderna ma non piatta, ricca e invitante. Poco dopo mio marito mi regalo' Absolution, e cominciai a conoscere meglio i Muse. Citazionisti fino all'eccesso (ovvero fino a sentirsi dire "ma i Radiohead, gli U2 e pure i Queen l'hanno fatto prima di voi"), avevano pero' una carica disperatamente romantica e "aliena" che non temeva di mischiare accenti elet

Gli album della tua vita. GIorno 6/10

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Si entra all'università, prosegue la fase conoscitiva, a ritroso nel tempo. E cosa scopro? Giorno 6/10. Pink Floyd, The Wall Ancora gente che scrive concept album. Dicono che ci sia sempre un momento in cui i gusti tornano verso le origini, io ho cominciato giovane. La portata politica e rivoluzionaria dei PF mi ha sempre poco coinvolto, in realtà mi incantavano soprattutto musicalmente: partiva il CD e io ero già nello spazio a meditare su rumori prodotti da comete o forse dalla frizione tra i foglietti di un mitocondrio. E no, non ho mai fatto uso di droghe (sono una ragazza noiosa), in tutta la mia vita ho fumato mezza sigaretta, pero' avevo tanta immaginazione. A cose veramente progressive tipo Atom Hearth Mother sono arrivata dopo (e a roba francamente allucinata come The Piper at the gates of the dawn non sono arrivata ancora). The Wall è uno degli album più "facili", con un continuum e dei pezzi arcinoti tipo Another brick in the wall , che fann

Gli album della tua vita. Giorno 5/10

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La fase romantico-sentimentale per fortuna poi passa e ti rendi conto che la musica è nata un po' prima di te, quindi c'è un sacco di roba da recuperare nel recente e remoto passato, e un modo relativamente rapido ed economico di cominciare a sgrossare il materiale sono le Collection. In considerazione della premessa del giorno 1, almeno una Collection fatemela mettere. Giorno 5/10. Queen, Platinum Collection Immaginate di essere alle soglie dei diciotto anni e quasi completamente digiuni di rock e pop. La mia affezione per la musica classica era ancora infantile, e avevo ascoltato perlopiù la musica che sentivano i miei (dagli italiani "classici" ai titoli più noti dei Beatles), qualche gruppo poco noto ai più (tipo i Roxettes) e qualche cantante dalla voce brillante (a parte la Dion, di cui ho parlato, giusto qualcosina di Houston e Carey). In questo panorama al momento un po' vuoto, scopri per caso un quartetto di gente stramba guidato da un genio mat

Gli albulm della tua vita. Giorno 4/10

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Poi arriva la pubertà e cominciano i pasticci. Inizi a tollerare che gli album non siano tutti concept. Inizi a sentire cose che in casa tua non si ascoltavano, magari perché piacciono a quel ragazzino di cui sei cotta, ma cotta come una pera al vino (anche negli amori adolescenziali ci sono i chiodi, o almeno quella è l'impressione sul momento, di aver costantemente una spina in un piede). Giorno 4/10. Celin Dion, Falling Into You Ho avuto la gran fortuna di conoscere Dion con questo splendido album (e non con quella lagna successiva di "Let's talk about love"), cosi' almeno avevo la gran soddisfazione di sentire e risentire tutto il giorno qualcosa di estremamente ben scritto, suonato e superbamente cantato. Ché alla Dion si puo' magari rimproverare un eccesso di passionalità nell'interpretazione, fino al patetismo, ma signori, sa cantare e su questo nessuno trova niente da discutere da trent'anni. Voce perfetta, controllo assoluto.

Gli album della tua vita. Giorno 3/10

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Man mano che diventavo più grandicella, divenivo anche un po' meno cupa, ma continuavo ad amare la gente che sapeva scrivere musica e che mostrava di conoscere la lingua italiana. Giorno 3/10. Questo Piccolo Grande Amore E scoprii Baglioni. Che oggi è tanto vituperato perché "antico", "melodico", "armonico" e tutta una serie di epiteti che per la maggior parte sarebbero complimenti in un mondo normale. Baglioni, che scrive BENE. Perché se vi lamentate dei suoi arrangiamenti, vi posso dire in modo amatoriale che io li trovo baroccamente magnificenti (c'è a chi piace e a chi no), ma se vi lamentate dei testi, vi meritate delle robe oscene e acefale alla TI-AMO-TI. Non parlo di quelle quattro canzoni che mettono tutti d'accordo, tipo Avrai , che piace a tutti-tuttissimi. Prendete il testo di Poster , pure senza musica, e ditemi che non è una poesia di incredibile equilibrio, mirabile malinconia e squisita precisione lessicale e metric

Gli album della tua vita. Giorno 2/10

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Ancora bambina, ascoltavo tanta musica italiana, e benché non contenga la canzone che di lui preferisco (vedi il giorno 1 alla "premessa"), incontrai ben presto un LP dalla copertina azzuro cielo. Giorno 2/10. Fabrizio de André, "Non al Denaro, non all'Amore né al Cielo". Qualcosa mi spaventava e mi attirava in tutte quelle storie di morti sepolti pieni di rancore, aspettative frustrate, verità evidenti (dietro ogni scemo c'è un villaggio... ) e talora persino incredibili, definitive soddisfazioni (il malato di cuore, tenero). Perché NDNANC mi soddisfaceva in quanto album più di "Canzoni", che conteneva la mia adorata "Canzone dell'amore perduto", o dei dischi che celavano La storia di Marinella e La storia di Piero (la prima canzone che mi fece piangere, me lo ricordo ancora. Calde lacrime su Piero, morto in campo di grano, senza una rosa né un tulipano, che non era stato capace di sparare per primo)? Perché è un CONCEPT AL

Ritorno per Elisa!

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Una carissima amica mi ha invitato a prendere parte a un progetto, parlare dei dieci album musicali della nostra vita. Premessa (con me, come sapete bene, c'è spesso una premessa): la mia generazione non è cresciuta tanto con l'album, e non discuto se su LP o CD. Siamo piuttosto una generazione torrent, deezer e youtuber, che ascolta un musicista per brani, o in "best of". Il singolo Album dei Beatles o dei Coldplay mi dice relativamente poco... per quanto abbia adorato Yesterday , non ho mai ascoltato per intero " Yesterday and Today ", e la stessa cosa vale per Trouble : il suo vicino di traccia Parachutes , che dà il nome all'album, non mi dice niente. Adesso partiamo. Per semplicità, andiamo più o meno in ordine cronologico.  Giorno 1/10 Beethoven, Sinfonia VI (Pastorale) Da bambina la musica classica mi piaceva molto più di quella contemporanea, la trovavo molto più creativa e rasserenante, e in generale suonata meglio. Alla resa