Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Polisse

Immagine
Di e con Maiwenn, J.Starr, K.Viard. 2011 Storie di ordinaria barbarie dalla Brigata Protezione Minori di Parigi, quartieri nord. Una fotografa viene affiancata ai poliziotti per documentare il loro lavoro. La regista, ancora piuttosto giovane, ha abbordato un soggetto ostico a dir poco. Su una sceneggiatura sua, affronta un anno circa di delirio, con l'occhio della fotografa inviata dalle alte sfere. Dapprima lo sguardo è più oggettivo e distaccato, poi l'attenzione si fa sempre più viscerale. Il percorso personale della reporter ricalca quello vero di Maiwenn, che ci racconta fatti realmente accaduti. Non solo premio della giuria a Cannes, assegnato da DeNiro, ma anche pioggia di Césars  La più grande forza del film è proprio il taglio quasi-documentaristico del lavoro della BPM, con i drammi, i successi, lo scoramento, lo schifo, il senso di inutilità e di inadeguatezza che devono esserle propri. Parallelamente scorrono le vite private degli agenti, provate e l

Capitan Harlock

Immagine
Toei Animation, Aramaki Shinji, 2013 Il giovane Logan/Yama si fa ammettere sull'Arcadia, nave guidata dal pirata interspaziale Harlock, e scopre il di lui vero fine (insieme al resto dell'ignaro equipaggio): sciogliere i nodi spazio-temporali dell'universo per farlo implodere e ricominciare la Storia con un nuovo Big-Bang. Solo leggendo queste tre succinte righe chi conosce anche parzialmente la figura creata da Matsumoto Leiji non ritroverà i suoi reperi. E non parlo solo della storia, completamente diversa dal manga originale, ma della personalità dei protagonisti. e dire che il potenziale c'era tutto... Questa ambiziosa rivisitazione, incensata da registi di grosso calibro (Cameron in testa), è raffinata da un punto di vista grafico. Con un budget che sarebbe giudicato ridicolo per qualunque casa di produzione occidentale, gli animatori ci hanno regalato uno scenario sontuoso, fluido, pieno di tute militari luccicanti, capelli realistici e movimenti

Noi siamo infinito

Immagine
Di S.Chbosky, con E.Watson, L.Lerman, E.Miller. 2010 Charlie è un ragazzino brillante e intelligente, costretto a fare tappezzeria perché poco cool. Mai un amico, finché non si aggrega ad una compagnia piena di bravi ragazzi un po’ emo. Si innamora di Sam, sorellastra del suo compagno di classe gay, e ogni tanto la depressione scatenata dalla morte della giovane zia riemerge, punteggiata di allucinazioni. Coltivavo aspettative piuttosto elevate su questo film, che credevo un’analisi sull’adolescenza fuori dai canoni dello “standard cool” ormai imperante, e invece mi sono arenata su una trama che sembra sottintendere che le persone timide o “alternative” devono questo aspetto del loro carattere a traumi subiti da bambini. La svolta finale del film infatti sembra sconfessare il diritto di essere normalmente diversi, sanamente interessati ad altro che il mainstream , per dire che dovremmo sempre ricercare le cause (evidentemente nocive e patologiche) di una scarsa integrazione

Dark Shadows

Immagine
Di T.Burton, con J.Depp, M.Pfeiffer, E.Green, H.Bonham Carter. 2012 Il giovane Barnabas, inamorato di Josette, rifiuta la bellissima Angelique che si vendica trasformandolo in vampiro. Oltre tre secoli dopo, causa incauta scoperchiatura della sua tomba, si ritrova in epoca (post)moderna nella casa dei suoi avi, ormai impoverita, in mezzo ad una famiglia di epigoni a dir poco disfunzionale. Dopo la catastrofe di Alice in Wonderland, covavo delle perplessità su questo film e non sono andata ad accoglierlo in sala. L’ho però recuperato in un passaggio televisivo e ne sono stata assai contenta perché, nonostante non sia certo un ritorno alle vette che il regista ha conosciuto ormai molti anni or sono, è una piacevole commedia divertente e disimpegnata, cui si aggiunge l’indubbio vantaggio di essere recitata benissimo. Burton non ha infatti risparmiato sull’organico, e oltre ai sempre bravi e sempreverdi (anche se ogni tanto cominciano ad avvizzire) J.Depp e H.Bonham Carter, ha

Anatolia Story

Immagine
Di Shinohara Chie, 28 volumi, Star Comics Yuri è una liceale comune, con una cotta per un innocuo sempai, una bella famiglia e una discreta predisposizione all’attività atletica. Improvvisamente risucchiata da una pozzanghera (!!) si ritrova ad Hattusa in pieno sboccio dell’impero Ittita, dove è stata richiamata dalla TawanaAnna come ingrediente principale di un maleficio contro i principi ereditari. Kail, il favorito tra questi, la pone sotto la propria ala e, fatalmente, se ne innamora, ma molto nobilmente cerca di rispedirla a casa dai suoi, in un Giappone lontanissimo nello spazio e nel tempo. Avevo sentito un gran bene di quest’opera-fiume, e parecchio inchiostro è stato speso per lodare l’accuratezza della ricostruzione del regno Ittita: diciamo da subito che, se l’apice della rappresentazione storica nello shojo manga si tocca con la Ikeda (penso a Berubara, certo, ma anche di più a Orfeo), qui per fedeltà filologica siamo più dalle parti di Elisa di Rivombrosa. Più o m

Le prénom - Cena tra amici

Di LaPatellière e Delaporte, con P.Bruel, V.Benguigui, C.Berling, G.de Tonquedec, J. El Zein. 2012 In occasione di gravidanza, cinque persone si ritrovano a cena: Babou, insegnante-moglie-madre-amica perfetta, il di lei marito Pierre, intellettuale di sinistra, il di lei fratello, ricco e viziato, Vincent, con la compagna Anna, e l'amico d'infanzia Claude, ora trombonista. Le ostilità si aprono quando Vincent, in assenza di Anna che è ancora al lavoro, rivela a sorella e cognato di voler chiamare il figlio Adolphe, come il protagonista del romanzo di Constant. Pierre si inalbera, dichiarando che imporre al nascituro il nome del fuhrer sarebbe scandaloso e sintomo dell'egotismo del padre. Vincent, e Anna, poi giunta, non possono fare a meno di replicare che c'è poco da bacchettare gli altri quando si è battezzati i propri figli (che peraltro necessitano di un neuropsichiatra infantile) Apollin e Myrtille... In realtà chiameranno il bimbo Henry, ma ormai la b