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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Melancholia

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Di L.VonTrier, con C.Gainsbourg e K.Dunst, K.Sutherland. 2012 Tre parti: prologo, Justine, Claire. Nel prologo ci viene svelata la fine: il mondo finisce. Il capitolo Justine ci mostra la festa di nozze della stessa, sontuosa ma macchiata dalla comparsa di un misterioso pianeta, da rese dei conti familiari e dall’evidenza che la sposa è, in definitiva, una depressa maggiore assolutamente scompensata, circondata da una manica di parenti abietti (a cominciare dalla madre) e cretini (partendo dal marito), tra cui si salva solo la sorella Claire. Questa, cui è intitolato il secondo atto, si rende conto che il pianeta di cui sopra, Melancholia, è in rotta di collisione con la terra e che sua sorella, disturbata ma intuitiva, lo sapeva da prima di lei. Tre parti con un unico fine, parlare della fascinazione della morte con l’occhio distorto –e non per questo meno interessante- di un depresso grave. Si differenziano per stile: il primo lirico, il secondo finto conviviale, il terzo in

Il richiamo del cuculo - The cuckoo's calling

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Di Robert Galbraith (JK Rowling) Lula landry, novella Nefertiti meticcia dell'alta moda londinese, fa un volo dalla finestra di casa sua. Si è gettata o è stata spinta? Tre mesi dopo la frettolosa indagine ufficiale, che chiuse il caso come suicidio, il fratellastro della bellissima si rivolge ad uno scapilagliato detective, Cormoran Strike, e alla sua nuova assistente, Robin. Ottimo giallo di fattura ultra-classica, che avrebbe meritato di scalere le classifiche molto prima che fosse resa nota l'identità dell'autrice. Però apparentemente oggi va per la maggiore un poliziesco più cruento, sadico, e ai limiti dello splatter, elementi impossibili da ritrovare nella misurata prosa di lady JKR. Qui invece ritroviamo dei personaggi quasi fuori dal tempo, a partire dai due protagonisti, il Cormorano e il Pettirosso, che rinverdiscono i fasti del giallo del secondo dopoguerra; penso in primo luogo al Donald Lam di A.A.Fair (anch'esso pseudonimo, di E.S. Gardner), in

Santa Cecilia, non Santa Maria Callas

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Oggi si festeggia Santa Cecilia, patrona dei musicisti a cui si intitolarono decine di conservatori nel mondo. Molto bene, io adoro la musica in ogni sua declinazione e udire un nome che è anche il mio associato alle più prestigiose accademie mi ha fatto sempre tantissimo piacere. Cosa che mi dilettava meno, soprattutto quando ero più giovane (adesso le persone si prendono meno questa libertà) era sentire, anno dopo anno, una pletora di lontani conoscenti o estranei prodursi nella stessa variazione sul tema: "ma chissà come sarai intonata/dotata per la musica", cui oltretutto era sempre un dolore dover rispondere onestamente che ero stonata come una campana fessa e, certo, nei miei sogni avrei adorato fare l'arpista, ma solo per accordare una banale chitarra classica, con l'aiuto di prof e diapason, mi ci volevano ore. Poi, a forza di entusiasmo e di pazienza, all'università ho cantato nel coro della chiesa come mezzo-soprano, e qui finiscono le mie performan

E,T.

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Di S.Spielberg, con H.Thomas, D.Barrymore. 1982. California, inizio anni Ottanta. Una navicella arrivata dallo spazio profondo per studiare i nostri vegetali, ripartendo verso casa lascia indietro uno dei suoi, che cerca di scappare dai militari terrestri e finisce in casa di un ragazzino, Elliot. A lui e ai suoi due fratelli spetta aiutarlo a tornare a casa. Continua con questo film una visione particolare, intima e sognante, della fantascienza, che il regista aveva già iniziato con Incontri ravvicinati del terzo tipo. Ancora di più qui il fuoco della sceneggiatura è fissato sull’apertura al diverso e sull’amicizia, esplorate in quell’età tardo infantile che, ancora satura d’innocenza, è più pronta e disponibile. Anche in questo caso molti sono i tratti autobiografici, dal divorzio recente che divise i genitori del piccolo Steven all’alieno immaginario che gli fece compagnia in questo frangente. Nell’infanzia e nel sogno raggiungiamo il massimo grado di libertà, che imp

Incontri ravvicinati del terzo tipo

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Di S.Spielberg, con R.Dreyfuss e F.Truffaut, M.Dillon. 1977 Mentre scienziati e milizie occidentali scoprono incongruità inesplicabili, diverse persone avvistano degli oggetti volanti non identificati, e da molto vicino. Tra questi, seguiamo soprattutto le vicende di Roy, neo-disoccupato con moglie e tre figli, e Jillian, mamma di un bambinetto treenne particolarmente sensibile alla presenza di queste entità sconosciute. Dopo il primo contatto, nella mente di questi pochi eletti inizia a formarsi un'immagine, che diviene un'ossessione: una sorta di montagna a costoni verticali che tutti loro cercano senza sosta di riprodurre e ritrovare. La rivedono, scoprendo così che è terrestre e reale, quando le autorità la sgombrano simulando una fuga di gas; Jillian e Roy vi si precipitano... Quarto film di Spielberg, uscito subito dopo Lo Squalo, mi piace moltissimo pur con i suoi limiti, ovvero un'eccessiva lunghezza e il brutto senso del ritmo della prima parte, che risulta

Iron Man

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Di J. Favreau, con R Downey JR, G.Paltrow, J.Bridges. 2008 Tony Stark è un signore della guerra. Ha un bell’aspetto ripulito a metà tra il finanziere e l’ereditiere americano, ma la fortuna della famiglia proviene dallo sviluppo e dal commercio di armi sempre più letali, diffuse in particolare nelle zone calde del medio Oriente. Ufficialmente solo ai "nostri", ma si sa come funzionano queste cose... qualche fuga è obbligatoria. Al contempo l’enfant terrible è anche un ingegnere geniale, che quando viene ferito e preso ostaggio da loschi figuri sa inventarsi un nuovo cuore meccanico e un esoscheletro che ne fanno di fatto un superuomo, Iron Man. La poetica Marvel è abbastanza rispettata in questo film, uno dei più celebrati a tema supereroistico degli ultimi anni. Ambiente fracassone, buoni che vincono, trama piuttosto semplice. Vi sono però alcuni interessanti aspetti di discontinuità rispetto al paradigma Uomo Ragno/X-men etc: innanzitutto il fatto che il protagoni

A.C.A.B.

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Di S. Sollima, con P.Favino, F.Nigro, M.Giallini. 2011 Mazinga, Negro e Cobra sono tre celerini che accolgono una nuova leva. Tutti e tre vivono ormai da anni in una condizione sospesa di violenza continua, psicologica e corporale, che ha corroso lentamente le loro vite probabilmente da tempo immemore, ancora prima di entrare nel corpo di cui sono parte. Il nuovo acquisto, Spina, è dapprima attratto dalla fratellanza incrollabile che accomuna i compagni, ma anche dall’ebbrezza del potere che un manganello in mano porta inevitabilmente con sé. L’arbitrio però lo stomaca in breve e quesiti sempre più profondi si insinuano nella sua coscienza. Film acuto, merita il plauso per almeno due risvolti: l’aspetto stilistico, molto curato e asciutto, non concede spazio a facili sentimentalismi, a lacrimucce femminili, a inutili fronzoli pietistici; in secondi, il coraggio di dipingere un quadro di una realtà spinosa ed obliqua, senza partigianerie e facili giudizi. Sollima, praticamente

Arcobaleno di spezie

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Mitsuru Adachi, 11 volumi. 1995 Sette fratellastri si ritrovano in una casa popolare essendo divenuti orfani delle rispettive madri. Qui scoprono che il loro comune genitore, vivo e vegeto, nasconde la sua identità ma è chiaramente dedito alla frequentazione di belle donne. E il lettore viene presto a sapere che si tratta dello Shogun, in uno strano periodo pseudo-Edo in un lontano pianeta di un’oscura galassia, in un prossimo futuro. Sicuramente il più anomalo Adachi che abbia mai letto, lui che di solito è garanzia di poetiche commedie scolastiche a sfondo sportivo. Quando si lancia nel racconto storico/di formazione non rende altrettanto, devo dire. I sette fratelli protagonisti, con nomi di altrettante spezie, sono macchiette abbozzate e sebbene siano piuttosto divertenti sono però piuttosto innocui. Sono chiaramente tutti bravi ragazzi dotatissimi, ma non hanno un’evoluzione caratteriale o psicologica. I continui riferimenti diretti dell’autore ai lettori sono ecces

Missione ROSETTA

Buongiorno Internauti!! Siete tutti andati a vedere Interstellar? Vi siete rifatti gli occhi con le immagini splendide filmate da Nolan? Vi siete irritati vedendo che gli uomini tendevano a dimenticare i loro successi, e che avevano smesso di volgere lo sguardo verso l'alto e verso il cielo, chini sulle loro piccole cure? Bene! Oggi é il caso di ricordare che la ricerca spaziale continua, anche se dopo la fine della guerra fredda sembra non fare più notizia. E stavolta siamo noi europei a fare un nuovo, grandissimo passo: il primo atterraggio su una cometa , a dieci anni di distanza da noi.  ATTERRIAMO STASERA, ed é possibile seguire il tutto in diretta sul  sito ufficiale http://rosetta.esa.int/ Buon "cometaggio" a tutti!!!

Ghost in the shell

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M.Oshii, 1995 Il film si apre con una famosa scena d’azione in cui il maggiore Kusanagi Motoko, “coperta” solo della sua mantella termo-ottica, si lancia da un grattacielo per sistemare con le cattive un ambasciatore corrotto. La Sezione 9, per cui lavorano oltre a lei diversi cyborg, è dedita all’antiterrorismo e sta cercando il Signore dei Pupazzi, un misterioso criminale informatico che tenta di infettare i “ghost” (la mente/anima) di alcuni politici. Quando una misteriosa creatura artificiale, ma dotata di ghost, viene ritrovata sul ciglio di una strada, la Sezione 6 (gli affari Esteri) offre aiuto, e la questione si complica. In questo contesto delicato, il maggiore si interroga sulla propria natura: poche cellule umane a conservare il ghost in una conchiglia completamente robotica sono abbastanza per definire un’umanità di fondo? Film geniale, richiede una visione attenta perché la trama non è semplice e perché comprime in soli 80 minuti molti interrogativi fondamentali

Interstellar

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Di C. Nolan, con M.McConaughey, A.Hataway, J.Chastain, M.Caine, C.Affleck. 2014 La Terra è sull’orlo del disastro. Un futuro prossimo ci vede tornare all’agricoltura estensiva, ma solo del mais, perché la maggior parte dei cereali sono inesorabilmente estinti. Cooper gestisce una piantagione col suocero e i due figli, sua moglie è morta da ormai qualche anno. Della sua progenie, il grande non vede l’ora di cominciare a fare il coltivatore a tempo pieno, la piccola invece sogna di studiare scienze e di rivedere i fasti del tempo in cui l’umanità andava sulla luna. Grazie a lei Cooper finisce in un programma segreto della NASA, ormai ridotta a organo clandestino in una specie di area 51, ove gli viene domandato/ingiunto di partire in missione per trovare un altro pianeta abitabile visto che il nostro è divenuto inospitale. Cooper parte, con altri coraggiosi e una scorta di embrioni crioconservati, alla volta di tre pianeti papabili, raggiungibili tramite un wormhole che “qualcuno”

I Quattrocento colpi

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Di F.Truffaut, con JP.Léaud, A.Rémy, C.Maurier. 1959 Primo film di Truffaut, ha per protagonista il giovane Antoine Doinel che vediamo qui nella sua tarda infanzia (seguiranno altri lungometraggi in cui ne osserveremo le gesta di gioventù, il matrimonio, la maturità). Antoine è un bambino turbolento, ma in fondo non cattivo. La sua situazione familiare lo mette però in uno stato emotivo difficile; in particolare, dopo aver visto la mamma, con cui ha già un rapporto molto conflittuale, baciare un uomo che non è il patrigno –il padre è sconosciuto- il bambino passa da una marachella ad un pastrocchio, dal pastrocchio al furtarello, dal furtarello al riformatorio. Truffaut esamina, col suo sguardo clinico e già piuttosto freddo, le radici di un malessere personale che a volte si traduce in problema sociale, in questo caso osservando un ragazzino allegro e lievemente dispettoso che da incompreso diviene una mina vagante in una società che non ha fatto abbastanza per accoglierlo. I

Arrosto di filetto al sidro

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In questi giorni un enigma mi tormenta: davvero un elettromiografo deve avere l’amplificatore separato dallo stimolatore? Come corollario, un interrogativo mi assilla, quello stesso con cui disturbo tutti i miei cari, amici e conoscenti: devo comprare una macchina più cara, ma di cui sono sicura, oppure prendere quella più a buon mercato che non ho mai visto funzionare su un paziente vero? Non sapendo risolvere l’annoso dilemma ho deciso di rilassarmi cucinando. Ovviamente non sono riuscita nell’intento primario, ma almeno abbiamo mangiato bene! La ricetta è semplice ma corposa, quindi se la servite di sera raccomando di abbinarla ad un primo leggero e acidulo, come tortiglioni con zucchine in carpione o spaghettini al sughetto di datterino. Prendete un filetto tenero già legato con del cordino alimentare (non so voi, ma io odio farlo e il risultato non è mai perfetto). Infarinatelo generosamente mentre nella pentola a pressione fate scaldare dello scalogno a fette in un dito d

I fiumi di porpora

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Di M.Kassovitz, con J.Reno, V.Cassel. 2000 Ai bordi della cittadina universitaria di Guernon una avvenente alpinista scopre un cadavere con gli arti mozzati. Contestualmente, una tomba di una giovinetta è violata in un villaggio poco distante. Del primo caso si occupa Niémans, una specie di leggenda della polizia francese, del secondo il brillante ma poco controllato Kerkérian. Come si legano i due casi? La trama è piuttosto convoluta e la soluzione del caso, per contro, anche troppo semplice, ma il risultato è comunque assai piacevole. Una certa suspance sorregge l'azione, ma soprattutto è la prova dei due attori a valere davvero il prezzo del biglietto. Reno e Cassel sono tra i miei attori preferiti e vederli insieme gigioneggiare per tutta la serata è stato estremamente soddisfacente. Il più grande ha un atteggiamento alla Montalbano, disincantato ma pieno d'umanità, il più giovane è davvero un cucciolo iperattivo che ispira simpatia nonostante i pasticci che comb

Children of the sea

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Ruka è una ragazzina problematica, aggressiva, che non riesce a incanalare le sue evidenti capacità nello studio e nello sport. Vive con sua madre, single, e passa ogni tanto a trovare suo padre, studioso dell’acquario cittadino. All’inizio dell’estate, espulsa dal suo club, incontra all’acquario due ragazzi fuori dall’ordinario, Umi il bruno e Sora l’albino, fratelli di latte allevati in mare dai dugonghi. I due sembrano molto più a loro agio in acqua che non all’asciutto, dove la loro pelle si secca e si piaga. Gli oceanologi li osservano, e parallelamente cercano di scoprire perché tanti pesci in molti luoghi del mondo stanno improvvisamente sparendo dalle vasche. L’idea di partenza mi è piaciuta molto, con una dimensione un po’ catastrofica che fa temere una prematura scomparsa dei due ragazzi del mare e il personaggio di Ruka che traduce un po’ delle loro stranezze a beneficio del lettore. D’altra parte la trama è complicata e non ben esplicitata, come se l’autore volesse man