La mia africa

Karen è bella e ricca, ma le serve un titolo nobiliare; a questa necessità provvede il Barone Blixen, che la impalma per la sua ricca dote e la trascina sull’altipiano keniota a coltivare caffè. In questi possedimenti dapprima inospitali, che accolgono una tribù Kikuyu, Karen fronteggia da sola le difficoltà di interagire con una cultura estremamente differente, di intraprendere coltivazioni inappropriate ai terreni di altitudine elevata, di ribellarsi al ruolo statico della donna nelle colonie inglesi e tedesche degli anni trenta. Da sola, sì, perché suo marito si fa vedere a casa solo per trasmetterle qualche malattia venerea e per la maggior parte del tempo si occupa di cacciare o andare in campagna militare o trovare altri modi “virili” di scansare le durezze della vita quotidiana. Le tengono talora compagnia Denis Finch Hutton e il suo amico Berkeley, due veri amanti della letteratura, della musica e dell’Africa. In particolare Denis si scava un posto nel suo cuore, lui fiero come...