Lisbona - parte seconda
Dopo una settimana di ferie, pure e bellissime ferie, oggi il grande momento del primo speech in inglese è arrivato. Non pensavo che mi sarei sentita a disagio nel parlare in lingua straniera in un microfono, ma non posso negare di aver esperito una tensione che non mi è abituale... comunque nessun fischio e nessuna evidenza di russamento, stanotte posso dormire tranquilla. Ancora non riesco a capacitarmi invece delle meraviglie che ho scoperto negli angoli più impensati di questa città, la vera perla di un impero perduto, malinconico e pieno di dignità, che non si strappa i capelli né si batte il petto, ma piange silenziosa il suo passato glorioso. Ecco in due parole cos'è la saudade , e per capirlo bisogna andare a sentire il fado , cioe il fato , il canto popolare di qui. Noi abbiamo avuto l'incredibile fortuna di sperimentarlo in una bettola dell'Alfama che non pensavo di vedere mai nell'attuale omologazione turistica: A Baiuca (la buca, suppongo) è un'osteria...