GATTACA




Approfitto di una replica, per una volta in prima serata, di un film che qualche anno fa sapevo quasi a memoria.
Jerome Morrow è un brillante ingegnere spaziale che in poco tempo è arrivato ai vertici di GATTACA, la Porta dell'Universo. C’è solo un piccolo problema… non è Jerome Morrow. Vincent, questo il suo vero nome, è un comune umano nato per fede, concepito naturalmente e discriminato per il suo genoma scadente: un Non-Valido. Jerome Eugene Morrow, per noi solo Eugene, aveva tutto quello che serviva per scalare la società in cui era stato progettato, ma non ne aveva il desiderio. I due vivono ormai una vita interdipendente, in cui Jerome lavora al suo sogno e produce reddito adeguato al sostentamento suo e di Eugene; quest’ultimo fabbrica campioni di materia corporea che Jerome deve proporre ad ogni test lavorativo. Finalmente la missione su Titano che Jerome brama da anni è a portata di mano, ma il suo superiore viene ucciso in circostanze violente e un ciglio abbandonato accanto al cadavere conduce gli inquirenti a sospettare di un Non-Valido: Vincent. Durante le indagini Jerome fa due incontri essenziali: Irene, una donna meravigliosamente bella, così ossessionata dai piccoli difetti da essere ormai incapace di apprezzare il pregio di un’imperfezione spontanea, e Anthony, suo fratello di sangue, che non lo riconosce e non ha mai capito la sua determinazione.
Questo film meraviglioso, in cui nulla è lasciato al caso –dai nomi dei protagonisti, Vincent e Eugene (nato bene), alla scala del loro appartamento, una doppia elica, al nome GATTACA, composto dalle iniziali delle basi puriniche e pirimidiniche del DNA, è l’elogio del tentativo di superare quei limiti che sembrano impedirci di esprimere compiutamente noi stessi. E provare bisogna sempre, senza mai rinunciare, provando ancora e ancora. Senza mai risparmiare le forze. L’infinita desolazione di Eugene, con la sua ironia feroce e la sua solitudine, si stempera nei sogni che ha potuto conoscere e vivere attraverso Jerome. I tre interpreti sono perfetti (E. Hawk, J.Law, U.Thurman), belli e freddi solo in apparenza, ognuno con un cuore da salvare e, forse, ancora pochi giri intorno al sole da completare, ma –chissà- tutto è possibile.

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