Taxxi 2
Soggetto di L.Besson, con S.Nacery, M.Cotillard. 2000
Il protagonista
(S.Nacery), folle tassista marsigliese con una vettura accessoriata
come l’incrocio delle Aston Martin di James Bond con la macchina
dell’ispettore Gadget, deve incontrare il padre della sua
meravigliosa fidanzata (M.Cotillard). Ancora non sa che ad
aspettarlo, lui che odia profondamente l’autorità costituita in
blocco, c’è un alto papavero dell’esercito. Il futuro suocero lo
accoglie con relativo calore, che aumenta grandemente quando il
nostro lo cava d’impiccio facendogli raggiungere in tempo
l’aeroporto, per incontrare il primo ministro giapponese in visita
presso la polizia di Marsiglia. Viene per imparare come si fa a
governare una città difficile…
Tutti i luoghi comuni
possibili e immaginabili sono stati sfruttati in questo film: i
poliziotti imbranati che avrebbero fatto pena a quelli di Scuola di
Polizia, il ragazzo di borgata che odia agenti e militari in genere,
il suocero iper-rigido, la fidanzata “finta brava ragazza”, la
Marsiglia malfamata e ingestibile e gli inseguimenti in macchina.
Naturalmente la parte del
leone è proprio quella delle corse in auto, in un’azione
ipercinetica che sembra puntare al record di auto distrutte per
minuto, con corollari tutti i possibili accessori inseribili in un
taxi.
Descritto così, è il
tipico film dal valore pari a quello di un Vacanze di Natale
Daqualcheparte qualsiasi, che sicuramente boccerei senza pietà, ma
–sorpresa- devo ammettere che Taxi rientra a pieno titolo nei
guilty pleasures della Tosca. C’è tanta energia e voglia di ridere
in modo scanzonato in questa assurda girandola a cui alcuni tra i
migliori attori di teatro francesi non si sono vergognati di prendere
parte. Forse per capire come si fa a tradurre un’accozzaglia di
auto da macero in qualcosa di divertente, è bene ricordare che alla
sceneggiatura c’è Luc Besson e la sua Leelo Production sostiene il
tutto. La dimensione particolare del taxi fa parte della poetica di
questo autore, che ne fa un catalizzatore ideale. Il taxi unisce,
incolla due pezzi: porta A da B, introduce nuove variabili (come
faceva in Nikita, quando permetteva l’arrivo di Viktor,
l’eliminatore), e si fa persino spazio fuori dallo spazio, in cui è
possibile che gli accadimenti si modifichino sottilmente.
Posto che il mio taxi
cinematografico preferito rimane il Mambo Taxi che scarrozza Pepa in
giro per Madrid, questo è sicuramente il secondo a cui mi sono
prontamente affezionata, forse anche perché mi ha regalato un
sorriso in un momento di grosso stress.
Contro le donne sull'orlo di Almodovar c'è poco da battagliare ;-) Epperò, pur non essendo la serie Taxxi un capolavoro della cinematografia contemporanea, i primi due episodi sono divertenti. E non puntano tutto sul cattivo gusto e sulla volgarità come, purtroppo, capita troppo spesso nelle commedie italiane che citi.
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