Le vite degli altri

Terzo film tedesco ad aver vinto un oscar, Le vite degli altri è uno di quei film la cui grandezza mi sfugge.
Wiesler, capitano della Stasi, si trasferisce accanto a Georg Dreyman, un drammaturgo sospettato di attività antisocialiste, per spiarlo e comprometterlo. Però, come accade a volte, l'integerrimo burocrate tutto pieno di  ideali e buone inclinazioni, si lascia corrompere dalle aspirazioni antidittatioriali dell'autore e da un libello di Brecht. Niente paura, a tradire il protagonista ci pensa la sua amante Christa, donna affascinante e instabile. Cosa farà il rigoroso Stasi?
Ora, non c'è nulla che non vada in questa pellicola: è ben filmata, ben diretta, molto ben recitata. Ha un aspetto molto germanico-est, con luci fin più che naturali (potrebbero quasi averlo girato quelli del Dogma 95). E' coerente con la Storia. Vanta un corredo musicale di prim'ordine. E allora, perché non mi piace? Ai miei è piaciuto, al mio fidanzato pure, ha vinto un sacco di premi importanti eppure io non mi faccio persuasa. 
Tutto è così grigio, spento, esausto, depresso! Il ritmo è sottotono, e la prima parte mi sembra faticosa. Nulla ci lascia sospettare la Bellezza, neanche la presenza di M. Gedeck e U. Muhe... Insomma, triste. Che ci volete fare, io sono di Torino: un conto è l'Understatement, un conto è la sciatteria.

Commenti

  1. Non parlerei di sciatteria, e nemmeno di understatement. C'è una gran tristezza e un grigiume diffuso, è vero, ma è proprio la tesi del film. Si parla di come la disillusione, la mancanza di democrazia, gli eccessi di controlli di polizia, finiscano per distruggere un intera popolazione.

    RispondiElimina
  2. il film è grigio perché tutta la DDR era grigia!!!
    era una caserma prussiana con falce&martello: si marciava, si inneggiava, si lavorava forsennatamente, si battevano continuamente record sportivi (con l'aiuto della chimica).... e si faceva di tutto per scappare!

    RispondiElimina
  3. mi viene la pelle d'oca solo a pensarci, forse è questo che mi impedisce un feeling col film

    RispondiElimina
  4. Un film per nostalgici, sono arrivato a pensare negli ultimi secondi, dopo la lettura dei commenti. A me non è dispiaciuto, forse perché si descrive una situazione che nessuno c'ha mai spiegato. Non so dove, ma recentemente l'ho visto altissimo in una classifica di tutti i tempi. Ricordati, Cecilia, sono quello dei numeri applicati al cinema...

    RispondiElimina
  5. E'Tosca a Berlino Est:
    una diva contesa tra un artista ed un uomo di potere, il suicidio dell'amico del protagonista, il suicidio finale della protagonista, addirittura la stessa frase: meglio non farlo sapere a lei.
    che ne dite?

    RispondiElimina
  6. Be', mi sembra un'analisi interessantissima e di certo molto adatta al blog :)
    Grazie mille!

    RispondiElimina
  7. Ti sarebbe sicuramente piaciuta Tosca all'Arena di Verona nel 1984:
    pensa che era ambientata dentro la fontana di Trevi!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Le conseguenze dell'amore

Blade Runner 2049

La finestra di Orfeo - Orpheus no mado