Still Alice (Ancora io, Perdersi)

di L.Genova, 2007

Quando Alice Howland, professore di linguistica ad Harvard, comincia ad avere difficoltà a reperire le parole, e finanche a ritrovare la strada di casa, pensa di essere stressata. Di attraversare una perimenopausa particolarmente travagliata. Certamente non di avere una Malattia di Alzheimer ad esordio precoce, con tanto di evidenza genetica.
Esiste il modo di rimanere ancora Alice, quando ogni articolo scritto, ogni relazione, ogni nome, ogni volto perde di significato fino a cancellarsi nella sabbia della beta-amiloide [1]?
C'è ancora la possibilità di volersi bene, con la consapevolezza di aver trasmesso un gene autosomico dominante a penetranza completa [2] alla propria progenie?



Ho comprato questo libro alla fine del mio viaggio a Boston, pensando che sarebbe stato bello ritrovare tra le pagine il Charles River, il Boston Common e, naturalmente, Harvard Place. Avevo sentito qualche buona impressione, ma non mi aspettavo di trovare un'opera cosi' valida, ben scritta, accorata e intelligente.

lisa_headshot
Non basta essere biopsicologhe dottorate ad Harvard
e scrittrice di libri sensazionali.
Si deve pure essere belle...
Lisa Genova è una biopsicologa con un dottorato in Neuroscienze conseguito proprio ad Harvard, e la competenza con cui tratta di una malattia ostica sotto ogni punto di vista è palpabile, ma mi ha colpito ancor più la sua incredibile capacità nel tratteggiare il lato umano del paziente e della famiglia che gli gravita intorno. Mostra grande coraggio e non indietreggia davanti ad interrogativi impossibili ("mi suicido finché sono in tempo?" per questi pazienti spesso non è una domanda oziosa), sintomi svilenti e affetti impotenti.

Cosa curiosa, il narratore segue il punto di vista interno di Alice (a parte qualche raro momento), e lo stile si coarta a poco a poco, impercettibilmente, mano a mano che la malattia avanza e la capacità linguistica di Alice si restringe.
Voglio al più presto recuperare il film: sono un po' scettica, vista la potenza della versione stampata, ma ho grande stima di J.Moore.


[1] la proteina alterata che si accumula nel cervello di questi pazienti
[2] in una parola vuol dire che chi è portatore è praticamente certo di sviluppare la malattia. Autosomico si riferisce al fatto che la trasmissione del gene è indipendente dal sesso del genitore e del figlio.

Commenti

  1. il film è molto bello e giustamente J. Moore è stata premiata con l'Oscar
    ma (secondo me) la macchina da presa non rende del tutto la bellezza di queste pagine: "le sopracciglia e le spalle e le mani si ammorbidirono e si aprirono, chiedendo accettazione e offrendo perdono; la sua voce e il suo corpo crearono un'energia che riempì Alice e la commosse fino alle lacrime..."
    che bello!

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    Risposte
    1. Si', per quanto si siano impegnati sono un po' scettica. Come si puo' tradurre in immagini cio' che la mente riesce appena ad abbozzare come pensiero? cio' che si puo' solo suggerire?

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