Only lovers left alive

Di J.Jarmush, con T.Swinton, T.Hiddleston, M.Wasikowska, J.Hunt. 2013

Una coppia di vampiri vive separata dall'Atlantico, lei a Tangeri e lui a Detroit, placidamente dediti alle belle arti: Adam è un musicista underground, Eve una letterata amica di Marlowe. Quando Adam attraversa una delle sue -ci sembra di capire- frequenti fasi depressive, Eve fa i bagagli per assicurarsi che il suo grande amore non commetta qualche imprudenza autodiretta, ma durante la sua permanenza a Detroit sua sorella Ava compare a sorpresa scombinando tutti i fragili equilibri e infrangendo le necessarie precauzioni a mantenere l'anonimato.

Mostra immagine originaleLa partenza è lenta che più lenta ancora sarebbe in retromarcia temporale: per fortuna l'ho guardato stirando e la posizione eretta mi ha impedito di addormentarmi. Dopo essermi assuefatta alle inusuali atmosfere oniriche ed esangui, ho cominciato mio malgrado ad appassionarmi alle sorti della protagonista, mentre confesso candidamente che di quelle di lui non mi importava proprio nulla: il suo decadentismo degno di Huysmans aveva già stuccato già nel 1910, figuriamoci oltre un secolo dopo. Ma cosa ci fa tal simpatica bionda, diafana e colta, divertente e positiva con un depresso cronico lamentoso e disfattista? 


Lei è la chiave di volta di tutta la struttura: brutta in modo affascinante (solo Charlize Theron puo' considerarla la donna più bella del mondo, ma qui abbiamo un bias di esposizione. La Théron vede la perfezione nello specchio ogni giorno, e come tutti sanno, la perfezione stufa), questa vampira astenica e controllata che si compiace di una vita eterna priva di bestialità, veicolo di amicizia e gentilezza, che rifugge dalla violenza gratuita e si felicita del pur lento e parziale progresso umano, è dotata di quello spirito pratico e di sopravvivenza che davvero in ultimo salva le sorti del suo amore.

Nota di merito alla colonna sonora, onnipresente ed un po' oppressiva a volte, ma di altissima qualità.

Un film molto particolare, costruito sulle note raffinate del rock colto, su un'estetica anni Novanta (MilleOttocento-Novanta!) e sulla performance dei bravissimi attori, che può annoiare e sembrare pretenzioso, ma che inneggia nascostamente a un atteggiamento più assertivo -aggressivo, se necessario, e meno malinconico- nei confronti della Vita. Let's go a bit more 15th century... magari non da applicare alla lettera, ma mi sembra una bella esortazione.

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