Giorno XXV: la tua dichiarazione d'amore preferita
La
dichiarazione d'amore è una vera trappola, perché è facilissimo anche per
grandi autori scivolare in qualche melensaggine, o semplicemente in uno stile
artefatto che non useremmo mai o ci farebbe sorridere qualora ci venisse
rivolto. Del pur grandissimo romantico Tolstoj non ricordo una frase che avrei
davvero voluto sentirmi dire da un uomo in carne ed ossa, per non parlare di
Hugo e Manzoni che, nel comparto “dichiarazioni d'amore”, innamorano assai poco.
Detto questo, ecco una breve lista di alcune dichiarazioni esemplari nelle
varie forme d'arte e di intrattenimento.
1)
LIBRI. Orgoglio e
pregiudizio.
Darcy
si dichiara ad Elizabeth in ben due occasioni: nella prima ci mostra tutto ciò
che NON avrebbe dovuto dire, nella seconda rasenta semplicemente la perfezione.
2)
FUMETTI. Touch.
Tatsuya,
in disaccordo con tutti gli altri protagonisti di Adachi, prende il coraggio a
due mani e confessa i suoi evidenti sentimenti a Minami, in una scena di rara
poesia.
3)
FILM. Harry ti
presento Sally
Davvero
un capolavoro di commedia sofisticata post-moderna, con un amore così vero e
intenso che non viene scalfito ma accresciuto dall'ironia di Nora Efron. Una
dichiarazione terribilmente contemporanea e realistica, così dolce e azzeccata
che non stanca mai.
4)
POESIA. Ho sceso
dandoti il braccio
Montale
ha certo avuto numerose compagnie femminili, e in differenti momenti della vita
avrei voluto essere adorata come la sua Dea intellettuale e distante (la Clizia
di Nuove Stanze) o con la passione molto terrena e sensuale riservata a Volpe.
È però a Mosca, la semplice (relativamente), bruttina, miope Mosca cui -forse
troppo tardi- il nostro miglior poeta dai tempi di Dante ha offerto il tributo
più sublime e accorato.
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