The Runaways

Di F.Sigismondi, con D.Fanning e K.Stewart. 2011

La trama ripercorre nascita sviluppo e dispersione di una delle primissime rock band femminili, messa insieme da un produttore geniale e completamente sciroccato. Vertici del gruppo sono la chitarrista/bassista (secondo le necessità) Joan Jett e la fragile cantante Cherie Currie. Mentre la prima è una ragazza di famiglia povera, determinata e piuttosto orientata, la seconda è più piccola, influenzabile, nevrotica e in contrasto con la famiglia sempre sull’orlo del disastro emotivo.


Che posso dire sulla rappresentazione degli anni Settanta? Io non ero certo là! Però il modo di dipingerli della regista mi è piaciuto. Floria Sigismondi fin’ora si è prodotta soprattutto in video musicali e il passaggio al lungometraggio non deve essere stato evidente. Ne è venuto fuori un piccolo film indipendente piacevole, strascicato, fumoso e un po’ inconcludente, come il gruppo di cui parla: una serie di ragazze piene di sogni e aspettative e anche potenzialità che resteranno perlopiù inespresse.

A parte M.Shannon, sempre bravo ma ormai praticamente fossilizzato in ruoli da personaggio mentalmente disturbato, le due attrici se la cavano discretamente. Con mia sorpresa ho preferito K.Stewart a D.Fanning, anzi forse per la prima si tratta della migliore interpretazione dai tempi di Panic Room. Contribuisce al mio giudizio anche il fatto che il suo personaggio mi è molto più simpatico, e mi piace molto la canzone spesso usata nel film, I love Rock’n’Roll, in realtà scritta dalla Jett dopo lo scioglimento del gruppo. Invece Cherie, con i suoi completino sexy e la patologica impossibilità a formare dei legami di amicizia solidi con le altre componenti della band (salvo Joan), non riesce a guadagnarsi la mia empatia, e il suo percorso adolescenziale mi tocca poco. Caruccio.

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