The Other Wife

Con J.Hannah, R.Everett, P.Law. 2012

Robert Kendall sembra il padre di famiglia perfetto: splendida magione inglese, due figlie eleganti, moglie coreografa. Però dall'altra parte dell'Atlantico ci sono alcuni altri suoi interessi: la mina canadese su cui sta puntando i (cospicui) risparmi familiari e un'altra moglie con figlio. Quando all'improvviso il fedifrago bigamo viene a mancare, le due mogli scoprono l'una l'esistenza dell'altra e dovranno difendere il loro diritto all'eredità.

La trama di questo polpettone televisivo sarebbe dovuto bastare a dissuadermi dall'incauta visione, ma il mio occhio è stato attirato dal cast. Non solo J.Hannah, che ho sempre trovato un ottimo caratterista, adatto alla commedia come al dramma, ma anche il (quasi) sempre piucchepperfetto R.Everett. Entrambi, seguendo l'esempio del resto del cast, a me sconosciuto, mostrano qui, con mio sommo stupore, il grado zero dell'espressività e dell'arte attoriale. 

Quando ho cercato di capire le ragioni di questo incredibile buco nell'acqua, ho scoperto che alla sceneggiatura c'è una scrittice piuttosto famosa, tal Rosamunde Pilcher, al cui confronto Sparks o Evans devono sembrare epigoni diretti del Bardo, almeno per quanto riguarda la gestione della trama; non so dire nulla sull'approfondimento dei personaggi, non avendo mai letto un suo libro, ma dopo l'exploit di questo terribile film tv non credo che le offrirò una possibilità.

Da proscrivere. E quanto hanno fatto ingrassare Everett?

Non saprei dire altro se non sconsigliarlo profondamente, perché è davvero rivoltante: mal girato, fotografato peggio, profondamente maschilista (i personaggi femminili sono tutti terribilmente stupidi e meschini) e terribilmente noioso. Credo fra l'altro che provenga da un taglia e cuci ingrato di una miniserie in due episodi, da cui sono state eliminate parzialmente alcune sequenze di balletto, relative alla messa in scena del Romeo e Giulietta... sulle note della musica di Tchaikovsky (ideata per rimanere sinfonica), invece che sull'opera per balletto di Prokofiev. Dei veri geni del male.

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