Kate e Leopold

Di J.Mangold, con M.Ryan e H.Jackman. 2001

Leopold Duca di Albany vorrebbe diventare senza troppi patemi d'animo uno dei nuovi ricchi NewYorkesi che han fatto fortuna con invenzioni e innovazione negli ultimi anni dell'Ottocento. Curioso come un gatto, segue uno sconosciuto dall'aria sospetta e finisce nella NewYork di un secolo dopo e oltre, a casa dello studioso gentile ma un po' inetto che ha seguito e proprio accanto alla donna dei suoi sogni. Lei, Kate, è una pubblicitaria carrierista (non so perché ma questo lavoro è inflazionato in questo tipo di produzioni, l'avrò visto decine di volte) dal cuore poco tenero che scopre il valore di un uomo d'altri tempi.

Siamo di fronte al grado zero dell'innovazione: i viaggi nel tempo sono poco ingegnosi e anche un po' farraginosi, la storia d'amore è scontatissima. Però una sufficienza risicata gliela do lo stesso, perché fa con onestà il suo lavoro di romcom: ci sono lei, lui, un paio di situazioni divertenti e qualche melensaggine grazie al cielo molto contenuta. Meg Ryan, la mattatrice per eccellenza di questo genere di produzioni, è -ahimè- un po' vecchietta per il ruolo, e anche se interpreta il ruolo della nevrastenica sempre con credibilità non sembra essersi spostata tanto dal paradigma di Insonnia d'amore, C'è post@ per te etc. Mi è piaciuto di più Hugh Jackman che è un attore assai decente e sicuramente molto bello, con un fisico adattissimo al ruolo (mentre lei è sempre più ossuta, la vedo male ad irretire un nobiluomo abituato a modelli estetici certo più burrosi).


Bene per serata off-brain, con comfort food e copertina sulle ginocchia, e si deve essere disposti ad accettare una serie di inaccuratezze storiche (tipo Leopold che cita la Bohème nonostante sia scritta vent'anni dopo la sua epoca... almeno, a differenza del commensale, sa che è scritta in Italiano). Segnalo buon gusto nella colonna sonora, praticamente priva di musiche pop diabetiche fuori luogo, con canzone originale di Sting, e cammeo di Viola Davis che fa la multa a Leopold.

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