Le conseguenze dell'amore

Sono in un periodo di enormi ritardi. Tralasciando quelli che non hanno attinenza con questo blog, passiamo a quelli cinematografici. Paolo Sorrentino ha preso un Oscar per un film forse discutibile in alcuni aspetti, ma che non posso commentare perché quando è stato trasmesso io ero (come spesso accade, mannaggia) in ospedale a fare la guardia. Che tristezza, la polizia del cinema avrebbe dovuto impedire questo scempio. Anyway, ripiego con la recensione di un vecchio film di Paolo, Le Conseguenze dell'Amore. 
Grazie a Dio, non è un film su una gravidanza indesiderata in una quindicenne (a parte il grandissimo Juno, gli altri sono commediole insipide), e c'è Toni Servillo. Le premesse suono buone, dunque.

Sorrentino, 2004, con T. Sevillo, O.Magnani

Titta di Girolamo vive in un albergo a Lugano. Ci vive proprio, da 8 anni, e si priva del piacere dell'immaginazione. Ci vive un po' per lavoro (ricicla denaro sporco per la mafia) e un po' per punizione (ha combinato un grosso pasticcio in borsa proprio ai delinquenti che lo impiegano). Più abitudinario di lui c'è solo l'autistico Rain Man, dalla plasmaferesi a scopo "purificante" alla dose di eroina del mercoledì mattina. Io, per esempio, alle 18.00 bevo una tisana di malva e uvetta sultanina: Titta alle 10.00 si fa un'endovena di oppiacei. Più o meno con lo stesso trasporto emotivo, vicino allo zero. Che problema c'è?
Finché la giovane barista dell'albergo non riesce a infrangere la barriera del commercialista. L'amore è pericoloso perché ci vuole attivi, e non si può essere allo stesso tempo marionette e anime innamorate.

a volte le conseguenze dell'amore possono essere pietrificanti.
Questo film forse non rientra nella categoria dei memorabili, come invece il suo successore Il Divo, però è una splendida tragedia. Non è un film drammatico, nel senso che non c'è dramma, ovvero azione e/o scelta. Il protagonista è trascinato da una forza esterna, alla quale non può che soccombere, fino alle estreme conseguenze della sua trasformazione. Titta è quasi in trance nel suo innamoramento, segue il suo sentimento come un serpente l'incantatore, e non opera tentativi proattivi per sottrarsi al suo destino, ma SPOILER gli va incontro con un atteggiamento da vittima sacrificale FINE SPOILER.
Stilisticamente, come sempre, il tutto è ineccepibile. La qualità delle scene, del montaggio e della regia è superlativa, all'altezza della grande interpretazione di Servillo, forse il miglior attore italiano attualmente in circolazione. Veramente di pregio anche la colonna sonora, che si integra sorprendentemente con le sequenze filmate. Forse un po' pesante e statico, ma bello.

Commenti

  1. concordo pienamente
    non è dramma (i personaggi parlano poco e si muovono relativamente poco): è una TRAGEDIA, in cui il protagonista compie il gesto estremo come un sacerdote di Zeus

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  2. Magari lo rivedo, magari non è una situazione filosofica, perché pare bloccato, fermo in quell'ambientazione così lontana...Diciamo che è al secondo posto nella Top 3 di Sorrentino, e La grande bellezza me lo vedo a dadi fermi.

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  3. anche io a questo punto lasio un po' marinare La Grande Bellezza. Lo vedrò magari fra qualche mese.

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  4. Facciamo bene, perché l'Oscar ha rovinato qualcosa di buono.

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