Il quadrato della Vendetta - Commissario Van In
Di Pieter Aspe
La quarta di copertina recita che Van In è il Maigret fiammingo, ma a me sembra parente più prossimo di Salvo Montalbano. Parla anche dialetto fiammingo, ma purtroppo le sfumature linguistiche sono ahimè al di là delle mie possibilità: il Nederlandese dovrà aspettare ancora molto prima che lo inserisca nel mio curriculum.
Il commissario Pieter Van In è quarantenne, sovrappeso, ubriacone, fumatore incallito e spendaccione. Mi dimenticavo fedifrago, peccato tanto meno comprensibile e perdonabile se si pensa che sua compagna è Hannelore Martens, sostituto procuratore venticinquenne, bellissima, intelligente e sportiva.

L'Italia conosce da relativamente poco l'autore, ex precettore, fotografo, custode di una basilica, lavoratore stagionale per la polizia marittima e ancora un altro mucchio di cose: mi sembra che abbiamo trovato un bravo autore, prolifi
co e con un gran senso dell'ironia -che non fa mai male.
La costruzione è interessante e la prosa agile, se dobbiamo trovare un difetto comune a tutti i libri della serie è che non sono classici gialli a enigma, ma a suspence. In buona sostanza, è praticamente impossibile individuare l'assassino, dovrete scoprirlo leggendo, mentre io ho una predilezione per quelli a incastro-chiave, in cui cercare di battere il detective di turno.
Ma il vero interrogativo rimane quello della cornice: cosa ci trova Hannelore in Van In??
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