Killers

Gli esami si avvicinano (in realtà ci sono proprio in mezzo) e con essi la consueta abbuffata di junk food cinematografico, con commedie romantiche, supereroi e film d'azione semicomici: Killers appartiene alla prima categoria, ma avrebbe anche l'ambizione, un po' frustrata, di entrare anche nella terza.
Jen é in vacanza in Costa Azzurra (dovrebbe essere a Nizza, ma si vede un po' di tutto, da Villefranche all'Esterel) e incontra un bel tomo bruno che se ne va in giro in Ferrari ed entra in scena facendo il verso all'incipit di Casino Royale. Non solo per l'inquadratura citazionista e l'identica location (la macchina invece là era un'Aston Martin, bien sure), ma anche perché il tomo fa la spia governativa. Un agente segreto. Segretissimo, assolutamente insospettabile: A. Kutcher ha l'espressività di un innaffiatore industriale e il fascino di una scarpa ortopedica (e un collo cosi' taurino da far pensare ad un difetto genetico). 
La trama del film é talmente esile da rasentare il ridicolo in più punti, ma in fondo in questo genere di commedie cio' non costituisce un problema; l'attrice mi piace un sacco (K.Heigl) e T.Selleck, che interpreta il di lei papà è divertente. I grossi handicap sono la decisa assenza di ritmo e di quella scintilla tra i due protagonisti che rende potabili i film più assurdi (Mr e Mrs Jones, per esempio, pessimo action ma guardabilissimo: chiaramente li' la chimica tra i due non difettava). Il giovane ex-amante di D.Moore -ché ad oggi questo sembra essere il massimo traguardo del suo CV- rovina completamente la visione, meritando tra l'altro fino in fondo il Golden Razzie Award che si è abbattuto sul suo capo dopo questa performance.
Peccato anche per Luketic, che all'inizio mi aveva convinto con film leggeri ma non stupidi (La Rivincita delle Bionde) e adesso infila un disastro dietro l'altro.

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