Gosford Park

Per una battuta di caccia, un nutrito gruppo di nobili si riunisce in una dimora di campagna, ospitato da Sir William; insieme ai vari invitati giungono anche i rispettivi attendenti, che per l'occasione verranno chiamati con il nome della famiglia per cui lavorano, privo del titolo. Nonostante la forzata spersonalizzazione, i camerieri sembrano molto più vitali delle loro controparti nobili, tutte ingessate in necessità ridicole e notevoli profondità di impoverimento morale.
Nel mezzo della riunione l'ospite è vittima di un "doppio" assassinio -tant'era amato... e alla congrega si aggiunge l'Ispettore Thomson, più interessato ai manicaretti e al quieto vivere che non a vendicare l'onore dubbio della sfortunata vittima. Vero è che Thomson non è in grado di trovare da solo l'uscita dalle cucine e non si capisce mai se la sua incompetenza e trasandatezza nelle indagini siano simulate o reali. Lo spettatore saprà ugualmente, prima della fine, chi è il responsabile, ma sarà più che disposto a solidarizzare.


Con ventisei personaggi, Gosford Park è uno dei vertici del cinema corale, che riunisce sotto un unico tetto il film di pacata denuncia sociale, l'ironia graffiante della commedia all'inglese, la narrazione della decadenza imperiale e la mystery-story con delitto. Il tutto in un quadro di perfezione stilistica, con inquadrature equilibrate, classiche e leggere, grande senso del ritmo (non c'è un attimo di noia), splendidi costumi e scenografie, raffinata fotografia tra il verdone e il seppia -sembra che piova sulla pellicola, non saprei come esprimere la magica resa coloristica che sembra alludere alla palude spirituale in cui sono impastoiati i personaggi- e sopra tutti, un cast stellare. Tanto per fare qualche nome, nella squadra che Altman ha costruito per uno dei suoi edifici più eleganti troviamo Maggie Smith, Clive Owen, Helen Mirren, Jeremy Northam, Kristin Scott Thomas, Michael Gambon, Emily Watson, Alan Bates e Stephen Fry.
Lunghissima pioggia di premi, che per una volta mi sembrano veramente meritati: il mio Altman preferito in assoluto.

Commenti

  1. Stupendo...uno dei migliori Altman, se non il migliore. Un misto di noir, commedia ruvida, personaggi caratterizzati in modo sublime...

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