Holy Smoke


Una ragazza australiana durante un viaggio in India è plagiata da un santone e la famiglia, preoccupatissima, chiama un "deprogrammatore" per liberarla da questa influenza malevola. Che arriva e, invece di portare a termine il lavoro e ripartire verso nuove avventure, si fa da lei trascinare in un vortice di follia e trasgressione per cui alla fine avrà bisogno di essere "deprogrammato" anch'egli... peccato che non ci sia più in giro uno bravo a fare quel mestiere.

Jane Campion mi delude spesso: inizia i suoi film con inquadrature interessanti e poetiche, ma ripiega quasi sempre su storie un po' disgustose piene di scene di sesso a vario grado di compiacimento. C'è qualcosa di sovrassaturo in Holy Smoke che non me lo fa apprezzare fino in fondo, nonostante una coppia di attori che mi piace molto. H. Keitel aveva già lavorato con la regista in Lezioni di Piano, che era decisamente più elegante e romantico, nonostante qualche scena disturbante e sicuramente più sensuale sparsa anche lì; K. Winslet è sempre brava e bella, con le sue forme burrose.
Insomma, mi sono piaciuti assai i colori del deserto, ma la trama mi lascia un po' insoddisfatta. Ultimamente sono sfortunata, non mi piace nulla!

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