Last night au Chateau Marmont
Il Diavolo vola a Hollywood, nella traduzione italiana. Non capisco
se è solo una questione di marketing, per assicurarsi vendite a traino
del notissimo Il Diavolo veste Prada, o perché dopo aver azzeccato
questo ottimo primo libro la Weisberger continua a scriverne delle
copie, più o meno riuscite. Nell'ordito si riconosce il solito punto
saliente: ragazza relativamente provinciale, dopo tanta fatica, viene a
contatto con il dorato mondo del denaro, variamente declinato (industria
del lusso, cocktail party, jet-set musicale), si lascia tentare dalla
superficie brillante della situazione, tradisce qualche ideale giovanile
e si ferma in tempo volgendo le spalle al successo ma tornando
all'amore dei suoi cari.
In questa versione la variante fondamentale è che la parabola
interessa indirettamente la protagonista, e travolge invece suo marito:
una coppia di trentenni conosce la fama internazionale dopo anni di
studi, perché lui riesce infine a pubblicare un CD di sue (naturalmente
meravigliose e incredibilmente commoventi) canzoni. Lei per seguirlo
perde non uno ma due lavori e poi gliene fa una colpa; come ciliegina
sulla torta, una rivista pubblica una foto compromettente destinata a
scuotere l'adorabile coppietta.
L'idea è interessante, ma alla luce dei precedenti sa di già visto;
i protagonisti sono più vecchi, ma non tanto più maturi di quelli degli
altri libri (penso soprattutto a Everyone worth knowing), il
personaggio più divertente (l'amica di lei, Nola) è lasciata troppo in secondo
piano e non viene adeguatamente sfruttato lo spunto più intrigante del
racconto, cioè la spia: chi è che racconta ai paparazzi la vita di
Brooke la nutrizionista e Julian il cantautore della porta accanto?
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