Agente 007 - Licenza di uccidere


Il primo di una lunghissima teoria di film, introduce tutti i topoi della serie. 
Si comincia con la famosa sequenza gunbarrel, allietata dalla immortale colonna sonora e animata da silouhettes di uomini armati e donne attraenti; di qui, tre "topini" ciechi uccidono il nostro uomo in Giamaica e al grande capo M non resta che mobilitare il suo agente migliore, 007. Lo troviamo per la prima volta al Casino, tempio della dissoluzione sdoganato dall'allure della spia con licenza di uccidere che ci guarda direttamente e sfacciatamente coi suoi occhi birichini mentre si presenta: Bond, James Bond. Di lì in avanti sarà sempre così, bello impossibile, azzimato nei momenti più improbabili, pieno di charme e sex appeal ma privo di romanticismo (apparentemente), sardonico, ricco di risorse e di spirito d'iniziativa, pilota provetto, tiratore infallibile, amante del lusso ma capace di adattarsi alle asperità. Insomma un antieroe con una tendenza al perfezionismo, lontanissimo dallo spionaggio stropicciato (à la Le Carré, per capirci), reso anti- da quela tristezza di fondo che accompagna gli uomini soli. 
E già, perché c'è un solo modo per avere tante Bond girl: bisogna abbandonarle quasi tutte e sacrificare quelle non ancora scaricate; qui l'ingrata parte va alla statuaria Ursula Andress, che col suo bikini succintissimo si scava una via tra segretarie speranzose ed escort pagate dai cattivi. Ce la farà a sopravvivere fino alla fine del film, tra ragni pelosi, dottori matti con protesi in sostituzione delle mani e pietre radioattive? E interrogativo ancora più sorprendente: ma chi ha potuto pensare che l'attrice non fosse bella abbastanza per questo ruolo? Insomma, chi si sente più avvenente scagli la prima conchiglia... la sua uscita dall'acqua in stile Venere di Botticelli ha contribuito alla storia del cinema.
A completare il quadro, l'atmosfera da Guerra Fredda, con i buoni anglo-americani contro i cattivi cino-sovietici (il Dr.No è di discendenza cinese), la corsa alla conquista dello Spazio e lo spettro della radioattività. A questo punto shakeriamo (non mescoliamo) e 007 è servito.

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