take me home tonight

Gli anni Ottanta sono tornati di moda un po' dappertutto, nell'abbigliamento e nella musica, nell'arredamento e anche nei film. A me piacciono pure, gli Eighties: intanto ci sono nata, poi erano pieni di colore e di pazzia (forse anche dovuta al boom della cocaina... non saprei, ero decisamente TROPPO giovane per valutare questo aspetto!) e di ottimi fumetti di importazione giapponese.
Questo per dire che se il film non mi è piaciuto, non è per la sua ambientazione, ma -al contrario- nonostante il setting. 
Il protagonista (T.Grace) è un trentenne laureato che vegeta a casa dei suoi, non ha una vita affettiva né lavorativa, fatto salvo l'impiego come commesso in un videonoleggio. Rivede per puro caso la ragazza di cui era innamorato al liceo, la segue ad una festa insieme al suo buddy neo-licenziato (su una Mercedes rubata all'ex-capo di quest'ultimo) e mentre l'amico viene invischiato in loschi traffici di ricconi loschissimi la fa sua su uno di quei materazzini elastici per saltare, la cui funzione nel mondo mi è ignota -fatto salvo il provocare stupendi traumi cranici ai ragazzini. Alla fine della festa riesce anche a esprimere compiutamente (?) la sensazione di malessere e spaesamento comune alla sua generazione (??), inserita troppo giovane in un mondo avido solo di denaro e senza scopi superiori (???). Finis.
Insomma, regia scarsa, sceneggiatura piatta, recitazione al ralenti, temi triti e mal gestiti: i bamboccioni ante-litteram, con tanto di apologo della bamboccioneria, in una delle peggiori commedie degli ultimi anni; salvo solo il Teorema delle Tette della protagonista, che sembra la versione bionda di K. Stewart ("Il potere delle tette cessa quando le fai vedere; se il tuo capo pensa di poterle vedere ma non le vede, hai potere, se le vede il tuo potere svanisce"). Credo ci sia del vero. Grazie al cielo il mio capo è una donna!!
Le immagini sono troppo kitsch, non ne posto nessuna.

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