Little Miss Sunshine


Olive è una bambina di sette anni piuttosto distante dal concetto classico di Bellezza; per un puro caso vince il concorso locale di Little Miss Sunshine, in quel di Albuquerque, e deve andare in California a partecipare all'elezione di Little Miss America. La accompagna tutta la sua sgangheratissima famiglia, piena di personaggi memorabili: la mamma, buona e disponibile (T.Collette), il nonno eroinomane da poco cacciato dalla casa di riposo per cattiva condotta (A. Arkin),il papà motivatore di professione e loser-hater (G.Kinnear), lo zio materno, studioso di Proust e aspirante suicida per amore di un uomo (S. Carell) e il fratello Dwayne, che ha fatto voto di silenzio (P.Dano).
Nel fine settimana on the road succede di tutto, nella tradizione della migliore commedia nera indipendente: dalla frizione perduta di un minibus Volkwagen alla riedizione di weekend con il morto, i momenti esilaranti sono parecchi. I miei preferiti hanno per protagonisti lo zio e Dwayne, anime affini nella loro tragicomica sofferenza, poetici e sensibili ma niente affatto privi di senso pratico. Il più odiato è invece papà Richard, falso vincente spocchioso e moralista, che si redime però nel finale. Assoluta protagonista, la Breslin è il genio dell'opera: tiene la scena meglio di attrici molto più attempate ed è credibile nei panni della piccola peste cui non si può non voler bene.
Gran bel film, pluripremiato dalla critica (Oscar, BAFTA, Sundance...) e dal pubblico, capace di tirarmi su in una serata di tristezza.

Commenti

  1. Anch'io adoro "Little Miss Sunshine", l'ho recentemente rivisto e ogni volta rido di gusto nonostante conosca a memoria le varie situazioni!

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  2. A me invece è piaciucchiato, non sembrava niente di eccezionale.

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  3. Io invece non l'ho visto per niente, e mi chiedo come mai. Recupererò presto.

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