Inheritance


Finalmente siamo arrivati alla fine e potremo sapere quale futuro attende Eragon Ammazzaspettri. Non avete dormito per l'impazienza? Adesso i vostri problemi sono stati risolti. Soffrivate d'insonnia? Adesso i vostri problemi sono stati risolti.
Paolini inizia con un bel riassunto delle puntate precedenti, cosicché vi sia più facile ricordarvi non tanto quanto era successo nel primo capitolo (carino) o nel secondo (accettabile), ma soprattutto nel terzo, inutile dispiegamento di pagine ingarbugliate e prosa sciatta.
Ora che siete pronti, si inizia in medias res con la battaglia e si prosegue, con un'altra battaglia, e poi con un assedio e poi una bella scena di sterminio. Tutti, tutti ce li racconta i singoli assassini, ammazzamenti e ferimenti di una guerra. All'autore è venuto il pallino macabro, perché non ci risparmia neanche una sciabolata, con il risultato che l'ottanta per cento del libro vede un personaggio con un'arma in mano, spada o martello che sia. Una cosa volevamo sapere noi, fin dall'inizio: questo matrimonio si farà o non s'ha da fare? Consolatevi, avremo risposta nelle ultime due pagine; l'amore non riveste evidentemente un ruolo di primo piano per il pur giovane Chris, persino quel misogino di Tolkien aveva inserito più romance nelle sue opere. Ma in effetti, là siamo in odore di capolavoro, mentre qui direi di no.
Che dirvi, dal momento che non é bene rivelare un finale, non ho molta trama da raccontarvi, anche se potrei inserire una piccola dissertazione sulla necessità di un impero forte sebbene crudele in situazioni sociali travagliate (no, non parlo di Monti, facevo riferimento a Hero di Yimou); penso che la mia opinione sia stata abbastanza sviscerata -potrei giusto aggiungere una sconfortante rassomiglianza stilistica con il ciclo di Shannara.
Una curiosità: nessuno dei personaggi più simpatici è umano: sarà la sindrome di Meyer (Stephenie)?

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