Intervista col vampiro


Ci sono molti buoni motivi per vedere questo film, soprattutto in quest'era-Twilight di vampiri slavati e "vegani", non ultimi il viso perfetto di Brad Pitt (prima che si trasformasse in un primate antropomorfo) e una delle poche apparizioni di Tom Cuise in versione Biondo & Cattivo (fino all'ottimo Collateral), nei panni del tormentato e seducente Lestat.
Insieme ai due interpreti già citati troviamo uno sprecatissimo Antonio Banderas, un po' fuori ruolo, e Kristen Dunst, bambina prodigio di adorabile bravura, in cui già si scorge la deliziosa, capricciosa, tristissima Antonietta.

Una sfumatura di disturbante crudeltà aleggia in quest'horror elegante e patinato, che insiste sull'interpretazione sensuale della figura vampiresca, che attrae irresistibilmente anche le meno ignare tra le sue vittime.
Nella trama c'è qualche smagliatura: Pitt cattura un giornalista cui racconta la sua vita dal momento della trasformazione in creatura della notte, ma non si capisce perché lo fa: rimorso? desiderio di un compagno ma timore di condannare qualcuno alla sua eterna dannazione?
Finale ambiguo, probabilmente lasciato aperto in attesa di un sequel che non c'è stato. Interessante e curato.

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