007 Casino Royale

Questo weekend sentivo il bisogno di un'ora di relax e mi sono procurata a tal fine il penultimo James Bond. Non me ne sono pentita, le due ore e mezza del film passano senza momenti noiosi. Si narra qui della prima avventura dell'agente segreto nel suo ruolo di 007, dopo una promozione ottenuta con un assassinio.
I toni sono molto diversi, capovolti rispetto allo standard della serie: il protagonista non è galante, non è elegante, suscita la nostra empatia mentre si lascia imprudentemente coinvolgere dai suoi sentimenti, anche se in nuce già nasconde la fredda e impeccabile spia poi incarnata da Sean Connery.
Eva Green è un'ottima Bond girl e, bellissima e fascinosa, ci nasconde fino alla fine le sue intenzioni e inclinazioni, così come l'ambiguo personaggio interpretato dal nostro Giancarlo Giannini. Nel mio cuore il posto d'onore è sempre riservato a M, la signora di ferro dell'agenzia, che rimpiange i tempi della guerra fredda, in cui le dinamiche del potere erano forse meno raffinate, ma decisamente più semplici da interpretare.
I difetti:
-il cattivo è effeminato e un po' stupido, macchiettistico: veste male, lacrima sangue, è asmatico, ha più tic di un tourettico e una deturpante ustione sul volto. Inoltre è francese: ultimamente tutti i cattivi della serie sono francesi e cretini, il mio fidanzato (francese) finirà per risentirsi!
-l'azione dovrebbe situarsi all'esordio della vita lavorativa di Bond, ma è chiaramente ambientato nel mondo odierno. Questo permette l'uso di defibrillatori tascabili, cellulari satellitari e Aston Martin che possono raggiungere velocità di 300 chilometri orari, ma non aiuta la credibilità, già poco curata, del film.

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