American Gigolo
Di Schrader, con R.Gere, L.Hutton, H.Helizondo. 1980
Il punto più debole della struttura del film è anche il segreto del suo successo, e risiede nell'aura di innocenza di cui Julian è ammantato. Sinceramente, la storia del gigolò che si impegna per ridare piacere e gioia di vivere ad attempate signore piene di malinconia è fragile e ridicola al limite del cretino, ma l'occhietto buono e lo zigomo fresco di un Gere giovanissimo e dal viso angelico sono la chiave dell'empatia che il protagonista deve riuscire a suscitare nello spettatore. Per le spettatrici, l'occhietto, lo zigomo e il viso di cui sopra ricevono anche l'aiuto di un fisico perfetto, asciutto ma decisamente tornito, di cui non si poteva non far menzione!
Julian Kay è l'American Gigolo' del titolo: American perché sogna di essere libero e di avere davanti a sé infinite possibilità di scelta, senza costrizioni, mentre svolge quello che gli riesce meglio. Gigolo', appunto. Tra una cliente e l'altra -è specializzato in donne piuttosto anziane- incontra Michelle, la moglie di un senatore locale (California), che potrebbe rappresentare l'Amore. Peccato che Julian sia all'improvviso accusato dell'omicidio di una delle sue clienti...
Stavolta è Gere a fare il prostituto, un po' più raffinato rispetto a J.Roberts in Pretty Woman, ma anche calato in un mondo più realistico e sordido. Julian non ha più bisogno di imparare a mangiare ad una tavola stellata, né gli serve aiuto per coordinare i pezzi del suo guardaroba Armani, ma intorno a lui gravitano protettori loschi e prevaricatori, ipocrite dame dell'alta borghesia e ragazzi di strada da far impallidire gli orchi.

Gli anni Ottanta, con tutti i loro eccessi, la fanno da padrone in ogni inquadratura, dai locali di architettura baroccamente minimalista agli abiti, dalla passione per l'arte moderna e post-moderna ai tappeti alla cocaina che anche il nostro eroe utilizza in scena, fino alla rappresentazione fedele dell'amore per la vanità e l'effimero.
Rispetto a come me lo ricordavo mi è sembrato meno romantico e più sfacciato, ma mi ha fatto piacere rivederlo dopo tanto tempo, anche per la colonna sonora, dominata dalla famosissima Call Me di Blondie.
Una curiosità: Gere ed Helizondo si reincontreranno in Pretty Woman, dove il secondo interpreterà il mio tanto caro direttore dell'albergo.
Io divido i film in 2 maxi-generi: le FAVOLE e le storie REALISTICHE
RispondiEliminaMoltissimi sono i film-favola (come RETTY WOMAN e come questo); il migliore quest'anno è INSIDE OUT
Meno frequenti quelli che descrivono la realtà (cioè, la vita è sostanzialmente una tragedia, anche se ha bei momenti); quest'anno il migliore è SICARIO
Per concludere, perché dico che AMERICAN GIGOLO' appartiene al 1° genere?
Nella realtà, Julian si sarebbe beccato l'ergastolo (o peggio) e la signora Stratton gli avrebbe voltato le spalle, come fa (realisticamente) Daisy Buchanan ne IL GRANDE GATSBY
Vero: solo il "contorno" ha qualche nota stropicciata, ma la linea che il protagonista segue è molto edulcorata. Cio' detto, Daisy è veramente una s... cattiva persona, piccola piccola e meschina.
EliminaInside Out, che anche per me è il miglior film dell'anno (tout court), è molto meno favoletta di american gigolo, nonostante l'aspetto zuccheroso.