Paycheck

Di J.Woo con B.Affleck, U.Thurman, P.Giamatti, A.Eckhart. 2003

In un futuro distopico non troppo dissimile dalla nostra attualità, esiste la retro-ingegneria, che permette di cancellare selettivamente alcuni ricordi. Michael Jennings è programmatore informatico e spesso accetta lavori top secret alla fine dei quali, dietro lauto compenso, la sua memoria viene modificata. Un giorno accetta la proposta che dovrebbe permettergli di ritirarsi definitivamente: tre anni in cambio di una parcella stellare. Peccato che, scaduto il contratto, si ritrovi il conto in banca vuoto e una busta di oggetti apparentemente inutili e scollegati tra loro.



Non mi ha sorpreso scoprire che la sceneggiatura è tratta da un racconto di Philip Dick. L’impianto è solido, la storia è molto interessante e curata (anche se non meravigliosa, come era in Minority Report, per esempio). La regia nervosa di Woo mantiene molto alto il ritmo della narrazione, e mi piace molto il modo in cui il regista introduce i déja-vu e lascia scoprire allo spettatore cosa è successo nei tre anni del “buco”. In tutta la girandola di accadimenti c’è anche spazio per la storia d’amore, con una Thurman sempre bella e dallo sguardo magnetico e intelligente. Senza dubbio è la parte meno riuscita del tutto, ma ovviamente a me piace!

Insomma, non è un capolavoro, ma non fa troppa acqua e regala una serata disimpegnata, nonostante la critica impietosa e secondo me immeritata con cui è stato accolto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le conseguenze dell'amore

Blade Runner 2049

La finestra di Orfeo - Orpheus no mado