Alabama Monroe - Una storia d'amore
Di F.Groeningen, con J.Heldenbergh e V.Baetens. 2012
Elise e Didier si innamorano, due personaggi un po' fuori dalle righe che sembrano sbucati da un Sud americano atemporale. Lui è un cantante di bluegrass (un tipo di country music ritmatissimo e pieno di sonorità a corda: mandolino, banjo, violino, contrabbasso, chitarra), lei è una tatuatrice che porta sulla pelle ogni pietra miliare delle sua vita. Hanno una meravigliosa figlia, che si ammala e SPOILER muore di leucemia. La coppia regge malamente all'impatto con la valanga, ed Elise, mutato il nome in Alabama, abbandona anche il marito nel modo più definitivo che esiste, ma riafferma il suo essere, per sempre, sua moglie FINE SPOILER.
Era il mio primo approccio al bluegrass, e me ne sono già innamorata. Le musiche meravigliose di questo film mi sono rimaste nel cuore, devo recuperare qualcosa per approfondire il genere.

L'aspetto stilisticamente più interessante del film è la gestione del continuum temporale, che procede molto liberamente per salti in avanti e indietro. Allo spettatore la decodifica del momento è resa più facile dall'uso intelligente di abiti e pettinature che inquadrino il momento rappresentato. Mi ha ricordato un po' Fine di una storia, intelligente pellicola di Jordan tratta dall'omonimo libro di Greene. L'altro aspetto in cui Alabama Monroe lo ricorda parecchio è il tema della fede: SPOILER qui lei è agnostica, ma dopo la tragedia anela ad un contatto col divino, per riappropriarsi di quella figlia così crudelmente persa, lui è ateo convinto e arrabbiato. Gli sembra non solo che la Chiesa sia ottusa e oscurantista, ma che ogni singolo fedele delle confessioni monoteiste sia di per sé un baluardo dei fondamentalisti senza i quali la sua vita sarebbe sicuramente stata più felice. E come Maurice, nel momento di massima disperazione anche Didier sarà tentato di concedere uno spiragli all'aldilà, anche se credo che sarà solo una fase momentanea. FINE SPOILER
La fotografia fa molto Grande Sud come se lo immaginano gli europei e come in effetti nei film americani non lo vediamo mai, e riflette molto bene la desolazione senza appello che permea tutta l'opera.
Se devo trovare un limite al film è proprio questa mancanza di un raggio di luce. D'accordo, non mi aspettavo una commedia farsesca vista la colonna sonora, ma un filo di speranza non si nega a nessuno...
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