La casa di sabbia e nebbia
di V.Perelman, 2003. Con B.Kingsley e J.Connelly
I tono predominanti del film sono di desolazione, che tocca ugualmente la sfrattata e la famiglia di immigrati: tutti sono sovrastati da una legge bieca e meschina, che non si cura della dignità del singolo o di far emergere un qualche concetto di giustizia. Poco importa la provenienza, il regista condivide con noi una visione per la quale l'autorità del paese democratico per eccellenza e di una dittatura religiosa sono ugualmente poco empatici nei confronti delle persone dovrebbero tutelare -cosa che naturalmente si traduce puntualmente in tragedia.
Kathy, ex tossicodipendente e alcolista, perde la casa lasciatale dal padre per un disguido legale. La rileva un colonnello iraniano in difficoltà economiche, comprandola per pochi soldi all'asta della Contea. Quando la ragazza cerca di riavere l'immobile il colonnello la osteggia con ogni mezzo, cercando di nascondere ai suoi familiari le origini della casa.

Da un punto di vista stilistico, qualche inquadratura poetica si inframmezza con una serie di sequenze volutamente grigie e vagamente claustrofobiche. Lo stile pesante e il terribile finale non rientrano nelle mie preferenze, ma devo riconoscere l'impegno e la bravura di sir Kingsley, sempre convincente anche nell'eccesso di melodramma.
Anche qui, e fin da X-men, ti domandi: ma quanti anni c'ha Patrick Stewart??? E come separarlo da Ben Kingsley???
RispondiEliminasono davvero separati alla nascita... Che bello vederti, Gegio!!
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