Ginger e Fred

Il 31 ottobre di venti anni fa il maestro Fellini ci lasciava, e il mondo del cinema è diventato più opaco. Per celebrarlo, la Rai ha deciso di trasmettere due suoi film, Ginger e Fred ed E la nave va, prediligendo l'ultimo periodo di attività (mentre in Francia Artè trasmetteva La dolce vita e La strada, che da noi sono sostanzialmente impossibili da vedere in prima serata).


Amelia e Pippo sono due attempati ballerini di tip-tap che nel dopoguerra imitavano Ginger Roger e Fred Astair; a più di vent'anni dal loro ultimo incontro sono reclutati da un'operazione "nostalgia", uno di quegli orrendi programmi che il telespettatore medio pare ami in cui si riesumano vecchie glorie o meteore per esporle al mondo senza pietà, coperte di rughe e di scrostature. 

Questo è solo un pretesto che permette a Federico il Grande di mostrarci la sua visione della televisione dell'epoca, e in generale della vita degli anni Ottanta, che chiaramente lui percepiva come volgari, affamati di denaro e di una fama effimera, pieni di artificio greve. La pubblicità (che lui non voleva interrompesse i film, perché "non si interrompe un'emozione") era per lui diretta manifestazione di uno sfrenato consumismo che non ci ha resi più felici: gli ormai vetusti protagonisti osservano il mondo dello spettacolo, che avevano abbandonato, con gli occhi dell'esule che ritorna alla sua casa dopo tanti anni e la trova degenerata e svilita, piena più di malinconia che di ricordi. 
Poi ci sono tutti i condimenti felliniani più caratteristici, dagli spiriti dei morti all'amore triste, dalle rappresentazioni oniriche fino alle manifestazioni di sessualità stravagante (il trans che racconta la sua vita ad Amelia, per esempio). A dar loro forma, chi meglio di Marcello Mastroianni ("telespettatori, tié" è un po' un'autocitazione di "lavoratori, tié!!"dei Vitelloni, solo che qui l'incosciente svagatezza è sostituita dall'amarezza e dalla malinconia) e Giulietta Masina, la musa del surrealismo felliniano (che mi ricorda tantissimo la mia insegnante di italiano del liceo!). 
Le musiche di Piovani sono bellissime, ma per me la colonna sonora di Fellini sarà sempre Nino Rota. Tanti premi, ma perlopiù italiani (Nastri d'argento e David di Donatello).

Commenti

  1. Doveva essere una prof eccezionale la tua....
    Comunque concordo pienamente: GINGER E FRED è un eccezionale documento storico e insieme è un bellissimo film
    l'ho recensito 4 anni fa (26-04-2009)

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  2. Sì, era un gran signora con un'allure molto malinconica... era coltissima ma non ci assillava: se volevi imparare ti dava tutti i mezzi, se volevi vivacchiare ti lasciava relativamente in pace. Un fascino incredibile! Mi ricordo persino il suo gesto per aprire la penna, anche in quello riusciva ad infondere eleganza.
    Corro a leggere la tua recensione!

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  3. Concordo su tutto. Fellini era un grande, aveva capito subito quanti danni avrebbe fatto all'Italia il Cavalier Lombardoni!

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