Saturday

Il primo libro di Ian Mc Ewan che ho letto mi era piaciuto assai (Espiazione), ma questo è ancora meglio: non conosco la trama prima di cominciare, lo stile è -se possibile- ancora più perfetto, i temi affrontati sono ancora di più e, miracolosamente, nessuno è trattato in modo superficiale.
Perowne, nel suo incedere dubitativo, ci mostra l'apice della morale contemporanea in un uomo che, pur con tutta la sua cultura, influenza e anche ricchezza vive come tutti la paura delle grandi decisione imposte dall'alto, senza che abbiamo possibilità di dire la nostra opinione. E scopre che, alla fine del giorno, ci sarà una scelta che invece ci porrà di fronte a tutte le nostre convinzioni, ed è possibile esserne all'altezza.
La struttura 24-hours rende al suo meglio nelle mani capaci di Ian, favorendo paragoni elogiativi con l'Ulysse e con Mrs Dalloway che normalmente polverizzerebbero uno scrittore moderno (in particolare l'Ulysse polverizza anche il lettore moderno, a mio parere). Inoltre plauso all'autore che, per non scrivere sciocchezze nelle descrizioni della vita di un medico, ha passato due anni a osservare un neurochirurgo in carne e ossa, anche in sala operatoria, dimostrando un notevole stomaco per qualcuno la cui scelta di vita è decisamente poco cruenta.
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