Pane amore e fantasia

Al Maresciallo, un po’ tardo ma
in fondo una buona pasta d’uomo, compresa la storia d’amore, non resta che
cercare di vincere la timidezza del sottoposto per inviarlo a fare con successo
la sua proposta di matrimonio, e guadagnarsi il cuore della levatrice, più adatta a
lui per età e inclinazioni spirituali.
Questa
commedia paesana del dopoguerra coniuga una notevole dose di verismo addolcito
dall’ironia dei personaggi e dal lieto fine delle due storie d’amore. Le
intenzioni “leggere” di Comencini proteggono il film da certe tipiche brutture
neorealiste, come la fotografia trascurata (questa invece è molto bella), e
permettono di sorridere di alcuni difetti nazionali, qui dipinti in forma di
macchietta, come la mania di ficcanasare nelle vicende sentimentali del vicino.
Felicissima poi la scelta di non fare innamorare fra loro i due protagonisti,
magistralmente interpretati dal fiero Vittorio de Sica e dalla bellissima Gina
Lollobrigida. Al loro confronto è difficile ricordarsi dei pur bravi altri attori, tranne della mia favorita: sì, sto parlando dell’incredibile Tina Pica, nel memorabile
ruolo della domestica Caramella. Non basta già il nome a far venire voglia di
rituffarsi in questo piccolo capolavoro?
un gran bel film, concordo
RispondiEliminami fai venir voglia di rivederlo (ho il dvd) e magari di inserirlo (insieme ai due sequel) nel Torneo delle Trilogie
ma non devono essere tutti dello stesso regista i film delle trilogie del tuo Torneo?
RispondiEliminainfatti sono TRILOGIE ANOMALE sia questa (Comencini è sostituito da Dino Risi nel terzo episodio) sia quella di AMICI MIEI (Monicelli sostituito da Nanny Loi); sto pensando a contrapporle, al di fuori del tabellone ufficiale
EliminaTina Pica era veramente forte! :D
RispondiEliminaBelli anche i sequel ma il primo (come spesso accade!) non si batte!
Il secondo episodio lo ricordo con grosse lacune, del terzo non ricordo nulla, ma il primo mi è indimenticabile, sia per gli attori principali che hai citato, sia per la sceneggiatura, ricca di battute secche praticamente proverbiali. Come quella che dà il titolo "Che mangia?" "Pane" "E che ci mette nel pane?" "Maresciallo, tanta fantasia". Oppure il tormentone del commissario "io, ormai ...".
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