Parto col folle

Peter è un tranquillo architetto, in attesa del suo primogenito. Sul volo che lo porterà dalla sua dolce metà incontra il pasticcione Ethan, che, malinteso dopo malinteso, lo trascina nella condizione di sans-papier, proprio quando deve attraversare l'America: dovrà farlo a bordo di un'auto guidata proprio dallo sconsiderato aspirante attore barbuto e cotonato.
La parte migliore di questo film, per una volta, è l'adattamento del titolo italiano, che con una locuzione fortunata riunisce la necessità di un viaggio partito con una marcia sbagliatissima e il nervosismo comprensibile di una futura mamma che affronta le doglie assistita dal sorriso buono ma stralunato di Z. Galifianakis; R. Downey Jr. è sempre molto affascinante e ho un debole per la sua bellezza stropicciata, ma Zack è chiaramente il nuovo comico su cui Hollywood punta, dopo aver dimenticato la meteora J. Black.
Le gag sono graziose, ma risentono un po' del già-visto-già-sentito tipico del genere: dopo La strana coppia e Una poltrona per due è difficile inventare qualcosa di veramente rivoluzionario. I momenti più riusciti sono pertanto il caffé con le ceneri e la versione on the road di Hey, you con fumo di mariuana passivo. Da proscrivere l'odiatissimo cane. Divertente, ma è possibile aspirare a qualcosa di meglio.
A me è sembrato un filmaccio - un remake non dichiarato di Un biglietto per due, e non all'altezza dell'originale - nonostante Downey Jr e la Monaghan. Galifianakis m'è sembrato insopportabile.
RispondiEliminaPerò la scena del caffé ha fatto ridere anche a me :D
Se riprende la situazione di Un biglietto per due, beh, posso evitare di guardarlo. G. invece era impagabile in Una notte da leoni.
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