the hunting party



Quanto sono importanti gli sforzi della NATO per assicurare i criminali di guerra alla giustizia? Secondo Anderson, non troppo. Simon, leggenda del giornalismo ora in esilio dalle grandi reti per un atto di insubordinazione grave, convince l'ex-collega e il giovane rampollo del direttore di una grossa emittente a intraprendere insieme un viaggio nel cuore oscuro della Bosnia, a caccia di un genocida che la CIA trascura -volutamente.
Sembra, a giudicare dai titoli di coda, che la storia sia estrapolata da fatti reali, ciò che davvero la rende inquietante; come infatti possiamo considerarci protetti nelle nostre calde stanzette quando chi è preposto a questa sicurezza sembra non adempiere ai compiti che noi gli attribuiamo?
La vendetta privata del protagonista, un R. Gere ormai canuto, sembra un'aggiunta posticcia che depriva un po' la struttura a tesi del film, comunque interessante soprattutto nella descrizione della quasi-dipendenza da adrenalina di chi vive ogni giorno una situazione di pericolo, come i reporter di guerra. Bravi T. Howard e il giovane J. Eisenberg.

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