Scanzonata, colorata commedia di Ang Lee che abbandona qui il tratto tragico dei pascoli di Brokeback Mountain per dedicarsi ai figli dei fiori e all'amore libero del grande concerto evento di Woodstock.

Emil ha una famiglia sui generis, con una madre iperattiva e parca fino alla follia, un papà apatico ma sensibile e una sorella dedita alla realizzazione di sé, e un motel in rovina da salvare da un'ipoteca. Per puro caso offre agli organizzatori del concerto del millennio di organizzare il tutto a pochi passi dalla sua tenuta, sperimentando da un lato il lato inebriante del fenomeno hippy, dall'altro quello ben strutturato e a tratti utilitaristico dello show business dell'epoca, magari meno cinico di quello odierno ma neppure troppo
naive. Le critiche al sistema familiare, alle case di distribuzione musicale e anche alle decisioni di politica estera che -particolarmente in quegli anni- stridevano con la rivoluzione culturale del
peace and love sono condotte con intelligenza e levità, strappando un sorriso.
Non un capolavoro, ma comunque un bel film.
Ma sai che io ho adorato questo film?!
RispondiEliminaL'ho trovato davvero carino, divertente, ironico e a tratti anche commovente.
Un film molto poco nello stile di Ang Lee, soprattutto se penso a Lust, Caution.
Ma forse l'ho apprezzato molto proprio per questo: per la capacità del regista di non restare sempre uguale a se stesso ma di sperimentare generi nuovi.