Tron Legacy




Sam Flinn ha un papà brillante informatico, convinto che l’essenza dell’informazione sia nell’essere condivisa, che una notte non rientra più a casa… vent’anni dopo il suo collega e amico Alan riceve una sua chiamata sul cercapersone e Sam comincia un piccolo ma intenso viaggio verso l’incredibile. Trovata una vecchia consolle ancora attiva, viene risucchiato in un mondo totalmente digitale, originato dal progetto di suo padre, per scoprire che il canuto genitore vi è rimasto involontariamente rinchiuso dopo aver consegnato le chiavi del regno al suo doppio, CLU, dittatore con deliri di perfezione. Da questa struttura artificiale nuove essenze vitali avevano cominciato ad auto organizzarsi e ad evolvere spontaneamente: le ISO, forme matematiche a DNA, buone e sagge, invise a CLU perché “naturali” e dunque fonte di caos. Ma il caos è una buona cosa, dice Flinn padre, e mi trova d’accordo. Ce la faranno padre e figlio a fuggire in compagnia dell’ultima, splendida ISO, e rivedere l’alba?
Purtroppo non ho visto il primo Tron, che ha tanti fan quanti detrattori, ma la sceneggiatura di questo sequel è scritta abbastanza bene da non renderlo strettamente necessario per comprendere la trama, solida sebbene convoluta. Questo nuovo è un buon film d’azione che non delude nella storia e si attira le lodi per l’estrema compattezza e l’eleganza formale, tutta linee e sfere, linee pulite, nuances fredde, textures acriliche. Costumi e trucco molto chic, genere Vogue meets Nerd. L’altra punta di diamante è la colonna sonora: sembra di non sentirla. Perdonate l’ossimoro, e osservate il complimento: le musiche sono talmente calzanti da non sembrare una forma artificiale incollata ad una sequenza di scene, ma totalmente parte dell’azione; peccato i Daft Punk non siano stati neppure citati agli Oscar.
Ciò che manca qui è un po’ più di empatia, di commozione, di tensione emotiva. Con questo Creatore pieno di spirito Zen che sembra ObiUanKenobi, suo figlio (figura di Gesù Cristo, ho letto da qualche parte, ma se c’è un film assolutamente a-cristiano mi sembra questo, siamo lontani da Matrix molto più di quel che appare) pasticcione e la ISO “graziata”, la lacrimuccia non spunta sulla rima palpebrale. C’è giusto qualche accenno al conflitto luce-ombra che avviene nell’animo di ciascuno di noi e fine del profondo messaggio filosofico. L’aspetto davvero interessante della vicenda, la generazione spontanea di entità superiormente buone e intelligenti, date le condizioni per il loro svilupparsi, idea francamente atea ma decisamente innovativa rispetto ad altri prodotti analoghi, è un po’ lasciata in disparte. Peccato, perché da molto tempo ormai la sci-fi è il piano su cui sembra essersi spostato il dibattito neoreligioso attuale.
Bene Jeff Bridges e Olivia Wilde, avrei preferito Shia LaBeouf al posto dello slavato protagonista.

Commenti

  1. il primo tron era avantissimo per l'epoca, ma oggi è decisamente superato, quindi per una volta il remake è necessario e anche ben fatto.
    strepitosi i daft punk!

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  2. L'unica cosa che salverei dai due Tron è la colonna sonora del secondo (uh, e anche la Ducati del giovinastro, sempre nel secondo episodio). I Daft Punk hanno fatto davvero un buon lavoro.

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  3. Secondo me invece conviene aver visto il primo film per capire alcuni dettagli di questo sequel, ad esempio: secondo te chi è Tron? Qual è il suo scopo? E chi l'ha creato?

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  4. sì, anche io la penso come te, Sailor... lo devo cercare!

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