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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Aspettate il vostro turno

Certe notti , cantava Ligabue. E certi giorni, invece... direbbe la Tosca. Vi ricordate del mio post Alice in Chanelland? Quella bella ragazza dai capelli corti e neri e l'aria di chi sa sempre gestire una stuazione spinosa anche con un paio di decolletée e un abito di seta e struzzo? Ecco, oggi mi sentivo molto più simile a Stephanie Plum. Dopo la sessione intensiva di elettromiografia sulla mia gonna c'era più litio che nel torrente circolatorio di Kurt Cobain. I capelli mi disegnavano un'aureola elettrizzata intorno al viso senza aiuto da parte della lacca e crescono ad una velocità molto superiore alle mie possibilità di contattare il parrucchiere. Le scarpe mi facevano male. Camminavo con la triste consapevolezza di non riuscire a correre per due chilometri di fila. Probabilmente neanche uno. Sono secoli che devo rinnovare l'assicurazione professionale e sta per scadere. Devo imparare a parcheggiare decentemente. Non capisco come e quando devo pagare le tasse quest

Nikita

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Nikita è un'ossimoro con le caratteristiche del tartaro: durissima eppure così fragile, personaggio memorabile circondato di figure irreali ed icastiche, circondata dal nero della pellicola. Nera la fotografia, nere le ambientazioni, nera l'intenzione del film, che rivela un duplice aspetto di denuncia sociale condotta per iperbole e di rappresentazione di un ideale estetico insieme fiabesco e onirico. Una giovanissima tossicodipendente viene forzatamente arruolata nei servizi segreti dopo una condanna che la esilia dal mondo-è stata dichiarata morta: di Nikita non sapremo mai il vero nome, né il cognome. Addestrata da Bob, prova per lui un sentimento ambiguo di attrazione, fascinazione e odio, da cui si emancipa quando conosce Marco, unica figura realistica della storia, un cassiere che la ama senza pretendere risposte e che la comprende molto più di quanto lei non creda. Tra i personaggi "minori", assolutamente meravigliosi, Jeanne Moreau, che la addestra all'ar

Intervista col vampiro

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Ci sono molti buoni motivi per vedere questo film, soprattutto in quest'era-Twilight di vampiri slavati e "vegani", non ultimi il viso perfetto di Brad Pitt (prima che si trasformasse in un primate antropomorfo) e una delle poche apparizioni di Tom Cuise in versione Biondo & Cattivo (fino all'ottimo Collateral ), nei panni del tormentato e seducente Lestat. Insieme ai due interpreti già citati troviamo uno sprecatissimo Antonio Banderas, un po' fuori ruolo, e Kristen Dunst, bambina prodigio di adorabile bravura, in cui già si scorge la deliziosa, capricciosa, tristissima Antonietta. Una sfumatura di disturbante crudeltà aleggia in quest'horror elegante e patinato, che insiste sull'interpretazione sensuale della figura vampiresca, che attrae irresistibilmente anche le meno ignare tra le sue vittime. Nella trama c'è qualche smagliatura: Pitt cattura un giornalista cui racconta la sua vita dal momento della trasformazione in creatura della notte, ma

Flower by Kenzo

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La rosa (damascena, viene specificato sugli echantillon ) e il gelsomino sono stemperati in una base di vaniglia, muschio e incenso in cui niente spicca in modo prepotente ma tutto si amalgama con arte. Il profumo è buono, ma lievemente stucchevole. Temo inoltre che queste fragranze "sedere di bebè" tutte leggerezza ed eterea evanescenza siano poco persistenti sulle pelli più aggressive. Io lo ho adottato per profumare la carta dell'agenda!

I love radio rock

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Bel film corale che racconta un'epoca ormai distante, almeno in apparenza, in cui le radio non erano libere di trasmettere alcuni contenuti -epoca lontana, dicevamo...- e alcune frange più radicali si imbarcavano su grossi mercantili ancorati appena oltre i confini della terra di Albione per costruire un palinsesto loro congeniale. Proprio prima che il Sessantotto li travolgesse, gli austeri colletti bianchi della politica londinese concentravano i loro sforzi nell'impedire questo fenomeno, condannando il rock appena nato con un lungo dito accusatore (Ma non avevano niente di meglio da fare? Risposta presa a prestito dall'emisfero destro: molto meglio focalizzare l'attenzione dell'elettore medio su problemi irrilevanti, è un'ottima diversione).Su una di queste navi viene imbarcato il giovane Carl, pallido ed emaciato ma imbranatamente carino, figlioccio del proprietario alla ricerca del padre e del primo amore. Il gruppo di caratteristi impiegati è grande e di

chi era Mick Jagger??

Stamattina, sul treno (ore 07.30 circa), la mia corteccia associativa si ribellava alla fisica dei gradienti elettrochimici dell'equazione di Nernst - strano, eh...- e ho iniziato a focalizzare l'attenzione sulle conversazioni dei sedili circostanti, fino a concentrarmi su un gruppo di adolescenti accanto a me, che leggeva un Metro d'epoca. Prima riflessione emisferica destra: si può andare a caccia di giornalismo vintage cercando nelle soffitte di Terzani e di Montanelli, oppure si prende un regionale ad alta frequentazione (che è come dire molto sporco ) e si recupera un quotidiano gratuito di due settimane fa. Sempre più coinvolti dalla parola scritta, hanno esaminato un trafiletto in cui si narrava di come molte star abbiano assicurato i loro talenti: "Senti questo qui, Daniel Harding, l'udito" (primo coro di Chi è??? ) "e quest'altro, Mick Jagger (pronuncia: maic iagger !!!!) i gioielli di famiglia! Oh, ma dice qui che è vecchio... che se ne de

Fondazione

In realtà sarebbe più esatto dire Ciclo della Fondazione , composto da una trilogia originaria cui si sono successivamente aggiunti nuovi capitoli. La trilogia, più somigliante ad un libro di storia che non ad un romanzo, consta di Fondazione, Fondazione e Impero e Seconda Fondazione . Al culmine della civiltà umana tutta la galassia è riunita in un gigantesco impero, con caratteri molto simili a quelli dell'Impero Romano prima delle decadenze bizantine. Hari Seldon, fondatore della psicostoria, ha previsto il declino e il crollo di questa struttura politica e riunisce i maggiori studiosi dell'epoca su un pianeta ai confini dell'Universo, Terminus: la sede della Fondazione, che nell'arco di mille anni prenderà il sopravvento sugli altri mondi e sui residui del vecchio regime, fino a rifondare un più duraturo impero. Nascosta nelle pieghe della galassia, a vigilare sul piano millenario ideato da Seldon, è la Seconda Fondazione, di mentalisti psicostorici... L'intera

Un amore di testimone

Terribile versione maschile del più riuscito ed originale Il matrimonio del mio migliore amico , questo filmetto di secondo livello deve la sua aspirazione ad un minimo pubblico al cast, con una delegazione di Grey's Anatomy in trasferta tra New York e la Scozia. Patrick Dempsey recita con poco brio il solito ruolo del maschio sciupafemmine con sindrome di Peter Pan, imitando malamente le storiche interpretazioni di Hugh Grant, nelle sue datate ma gradevoli incursioni nel genere. Il suo antagonista, con i denti aguzzi e i boccoli biondi (ebbene sì, boccoli: non c'è altro termine!) sembra preso a prestito da qualche fiaba con sfumature ridicolo-gotiche e non ricorda il militare ferito nello spirito cui ci siamo abituati in G'sA . La protagonista femminile è terribilmente amorfa ed innocua, e nel mio dizionario questi due aggettivi riassumono il peggior baratro in cui una donna possa sprofondare. Non ci sono trovate divertenti, niente pathos... solo qualche vieta, grossolana

Diverso da chi?

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Graziosa commedia italiana che con garbo prende in giro le etichette che tutti amano mettere alle preferenze sentimentali degli altri -ma nessuno sopporta di sentire attaccate alle proprie- e il sistema elettorale, con le sue campagne, le decisioni di partito, le proposte ad hoc, fatte per essere travisate o semplicemente dimenticate. Per un puro caso viene candidato sindaco Luca Argentero, un esponente minore del partito di sinistra di una città del Nord Italia, attivista dell'Arcigay e apparentemente focalizzato solo sulle questioni di libertà sessuale. Per rimediare a questa candidatura sbilanciata, gli viene affiacata la "furia centrista", l'estremista della famiglia a oltranza, Claudia Gerini. Consigliato dal suo compagno di lunga data Argentero accetta la condivisione della carica, e dalla convivenza forzata nascono i sentimenti più sorprendenti, forse qualcosa di nuovo. Divertente, mai volgare, aperto, ci mostra un protagonista travolto dagli eventi che è div

Eau Première N5 Chanel

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Secondo Kant si riconosce la vera opera d'arte perché è capace di suggestionarci ad ogni incontro, senza mai stancare. Così avviene per il principe dei profumi, il mitico Chanel N5, che continua ad essere declinato in versioni moderne, versioni leggere, versioni "colorate". Questa è l'ennesima, e dietro la fragranza della vaniglia rivela un cuore più frizzante, di rosa e gelsomino, e tutti gli altri ingredienti che hanno reso immortale il profumo originale. Che, certo, ci piaceva di più -era più innovativo, più astratto e più persistente. Però anche questa Eau Première non è male.