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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Philadelphia

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Di J.Demme, con T.Hanks, D.Washington. 1993 Andrew Beckett è un avvocato brillante impiegato presso uno studio prestigioso, improvvisamente licenziato dai soci anziani per presunta inaffidabilità: in realtà, perché hanno scoperto da una sua lesione cutanea che è malato di AIDS ed omosessuale.  Primo grande film ad aver affrontato il tema della duplice discriminazione dei gay e dei malati di AIDS, pur con tutti i suoi limiti rimane un gran film con cui il tempo è stato clemente. Nota di merito al cattivo, che è davvero detestabile Grazie ai due attori principali, bravissimi (con una mia particolare preferenza per Denzel Washington), non si può fare a meno di affezionarsi rapidamente ai personaggi, cosi' limpidi e fiduciosi nel sistema. E il sistema, sorprendentemente, risponde dimostrandosi all'altezza, rivelando il profondo amore dell'industri cinematografica e del pubblico dell'epoca per il genere processuale e per il trionfo della giustizia. Mi sor

Hitch - lui si' che capisce le donne

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Di A.Tennant, con Will Smith, Eva Mendes, 2005 Dopo una terribile delusione amorosa, il giovane Alex Hitchens aiuta altri uomini a conquistare le dame del loro cuore. Tra questi, il goffo ma intelligente Albert Brenneman, innamorato di un'algida (ma non troppo) principessa dell'alta società WASP. Ma durante il temp libero Hitch incrocia uno squalo, la giornalista Sara Melas, con cui colleziona gaffes a non finire. Commedia romantica per una volta godibile anche da un pubblico maschile, non ha pretesse ma offre diversi momenti di vere risate. Non è che si possa dirlo di tante commedie più o meno recenti. A me Will Smith in versione comica è sempre piaciuto, e tutto sommato lo rimpiango ancora nei panni del principe di Bel Air, in cui riusciva benissimo. Peccato poi spesso abbia preferito far da musa a Muccino, con risultati non sempre all'altezza el potenziale. La Mendes invece non mi è molto simpatica, soprattutto sembra la brutta copia di Jennifer Lopez: vorr

Le cronache di Narnia I: Il leone, la strega e l'armadio

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Di A.Adamson, con T.Swinton, J.McAvoy. 2005 Lucy è la minore di quattro fratelli sfollati nella campagna inglese durante la seconda guerra mondiale. Un giorno, in fondo ad un armadio, scopre la porta per uno strano mondo pieno di animali antropomorfi, bello e gelato, in preda ad tempo oscuro, e si porta dietro i fratelli Susan, Edmund e Peter. Costoro potranno cosi' conoscere il Leone Aslan, vero Re di Narnia, che sconfiggerà la fredda e crudele Regina Jadis. Le cronache di Narnia non è un libro di facile lettura: sembra un racconto per ragazzini anche un po' pedante ed è infarcito di simbologie cristiane più o meno evidenti da cogliere e interpretare.  In questa versione trovo che la Disney abbia fatto davvero un buon lavoro, regalando una patina glamour, visivamente curatissima, ad un racconto che potrebbe sembrare un po' freddo per punti, e magari eccessivamente didascalico.  Le personalità dei quattro fratelli sono molto interessanti, in particolare d

Zoolander

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Di e con B.Stiller, O.Wilson,W.Ferrel, J.Voight, M.Jovovitch, D.Duchovny. 2001 Derek Zoolander (Stiller) è un supermodello col cervello di un anguilla, il cui primato modaiolo sta per essere superato dall'astro nascente supercool di Hansel (Owen Wilson). Proprio a causa della sua incomparabile idiozia, Derek dovrebbe diventare la marionetta di un gruppo multinazioanle che mira a uccidere il primo ministro malese, colpevole di limitare il lavoro minorile (tanto utile all'industria della moda). Trattasi di commediola demenziale tutto sommato leggera che, snobbata all'inizio, nell'arco di quindici anni è diventata un vero cult, e probabilmente con ragione. Vediamo perché. A differenza di tante sue colleghe commediole cretine non ha pretese moralizzanti, e riesce fino in fondo nel suo ruolo demenziale senza degenerare in demente. Si concede anche le sue brave citazioni, dai film indie di Wes Anderson a 2001 Odissea nello spazio (ancora mi rivedo Hansel dava

Zootopia

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W.Disney studios, 2016 In un mondo popolato da animali antropomorfi, predatori e prede hanno imparato a convivere in appaarente eguaglianza di diritti. Ciononostante, è ancora praticamente impossibile per alcune categorie autoaffermarsi come vorrebbero: è il caso di Judy Hopps, coniglietta che vorrebbe fare il poliziotto, quando la categoria è normalmente occupata da elefanti, rinoceronti e giaguari. Testarda, e con il compare meno probabile della terra, una volpe, risolve un caso di rapimenti multipli, ma forse sotto la prima verità ce n'è ancora un'altra da scoprire... Ed è che la paura è un ottimo aiuto governativo, da sempre. Zootopia (o Zootropolis, come tradotto in Italia, non saprei dire perché) è un buon film d'animazione. Senza avere il genio di Inside Out o l'afflato poetico di un Re Leone, è una commedia interessante e ben strutturata, con una trama intelligente e non eccessivamente scontata, C'è un po' d'azione, un lato "buddy mov