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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

Montedidio

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Un ragazzo di soli tredici anni, il cui nome non sapremo mai, lascia la scuola per cominciare a lavorare presso un falegname e contribuire finalmente al bilancio familiare; riceve anche uno strano pezzo di legno che arriva da lontano, un boomerang il cui nome non sa pronunciare, che ha un peso anomalo e la strana capacità di far scorrere la corrente lungo le sue linee di forza. Ogni sera il protagonsta si allena a lanciarlo, senza mai lasciare la presa di questo oggetto che non è un gioco, ma non è un utensile: è una forma di arma, va conosciuta prima di usarla, per non far danni. Per continuare a coltivare l'italiano, lingua muta che ispira timore e reverenza, quando non sospetto, inizia a scrivere un diario su un rotolo per scontrini fiscali, raccontandoci del suo datore di lavoro, solare ebanista pescatore, del calzolaio Rafaniello, anziano ebreo gobbo giunto dal nord Europa nel tentativo di raggiungere la Terra Promessa alla fine della Seconda Guerra Mondiale, della malattia de

Miss Dior Chérie

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Dior è una casa che si fa vanto della sua irriverenza, di solito con ottimi risultati, e questo Miss Dior Chérie si inserisce bene nel filone sbarazzino, pur senza ragiungere livelli memorabili. Questa fragranza riunisce fiori e frutta sotto un velo di cipria, ma esagera col miele: troppo mandarino, fragole e tuberose, troppo poco pepe! Il patchouli si perde un po' nella mistura, conferendo al profumo un alone ceroso. Il bergamotto e il gelsomino sono gli ultraclassici dell'eleganza giovane e non tradiscono mai, senza però promettere novità. Considerando che Black Swan è uno dei film più citati dell'anno, complice anche la testimonial del prodotto, Natalie Portman, direi che Miss Dior si addice ad un cigno bianco; può darsi che anche Odile avrebbe apprezzato la maison , ma la vedo più a suo agio con Diorella o un esemplare dei molti Poisons . Ecco qui il video, con tanto di canzone non troppo innocente... la splendida Je t'aime, moi non plus , di S. Gainsbourg. Qual

Le ceneri di Angela

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Leggere una storia sapendo che è vera riempie sempre un po' del sacro terrore che si prova nell'avvicinarsi alle confidenze intime di qualcuno che non conosciamo. Frank ha solo tre anni e comincia ad archiviare i suoi ricordi consci di un'infanzia triste perché povera, irlandese e cattolica. E questo mix, come ci dice subito, è peggio del peggio. Praticamente un purgatorio permanente. La sua vita familiare è dominata da una madre remissiva e dolce, ma poco autorevole, Angela, e un padre incapace di mantenere un lavoro che scialaqua al bar i pochi scellini del sussidio senza curarsi dei figli che muoiono di stenti uno dopo l'altro. Curiosamente nessuno dei bambini riesce ad odiare questo genitore snaturato che alla fine li abbandona senza un addio e per tutta la loro infanzia li ha costretti a cantare inni patriottici e promettere di morire per l'Irlanda. Dall'America Angela trascina la famiglia a Limerick, ma è il sogno americano che Franck continua a coltivare

Inception

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Quattro Oscar minori non rendono giustizia alla grandezza di questo film. Mr. Cobb (DiCaprio) è un estrattore, specializzato nell'infiltrarsi nei sogni altrui per carpire delle idee che il soggetto non vorrebbe divulgare. Un giorno una delle sue vittime, Saito-san (Ken Watanabe), lo ingaggia per compiere il processo inverso: innestare un'idea nella mente di un uomo, operazione quanto mai rischiosa e difficile. Cobb mette insieme una squadra, completa di anestesista-spacciatore, falsario, manovratore e architetto (Arianne, la Ellen Page di Juno), per dare il via all'avventura onirica. Nei sogni orchestrati da Cobb però compare invariabilmente sua moglie (Cotillard), che -forse- lui ha ucciso... perché un sogno non è mai solo un prodotto dell'io conscio, ma anche dei vari strati del subconscio! Superato l'oltraggio della ricerca di un architetto in un posto altro dall'Italia, i sogni di Arianne sono tra i pezzi più visivamente interessanti del film, specialmente q

Ubriaco d'amore

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Un film per vincere a Cannes deve per forza essere intellettuale e ansiogeno? Forse no, ma la visione di Punch-Drunk Love, qui conosciuto come Ubriaco d'amore , lascia intendere che aiuti. Barry è un piccolo imprenditore impacciato e represso dalla costante presenza nella sua vita di ben sette (7!!) sorelle che lo tormentano. A causa delle continue pressioni psicologiche di cui è vittima fin dall'infanzia, è spesso preda di attacchi d'ira e aggressività fisica e verbale, che si estrinsacano ovviamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni. Nel grigiore della sua esistenza compare Lena, una giovane inglese timida e fine, spesso in viaggio. Barry comincia allora una escalation di assurdità: accumula miglia aeree sfruttando una promozione di una casa dolciaria, accumulando quintali di budino nella sua azienda, ruba vecchi inservibili harmonium trovati per strada, telefona ad una linea erotica. E, per quanto riguarda quest'ultima stranezza, mal gliene incoglie, dacché d

Ti va di pagare?

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In questo periodo di escort quotidianamente sulle pagine dei giornali serviva una commedia agrodolce che ci aiutasse a sdrammatizzare. Irene è una prostituta che passa da un ricco anziano signore ad un altro nella speranza che qualcuno di loro, dopo aver speso montagne di denaro in vestiti, scarpe e accessori, decida di impalmarla e sancire il suo diritto ad un accesso continuativo ai portafogli più farciti di Francia. Jean è un umile cameriere, buono e ingenuo, che pur conoscendo la di lei natura se ne innamora perdutamente, sacrificandole il contenuto di tutto il suo libretto di risparmio, fino a ridursi sul lastrico, al punto da essere costretto ad accettare un nuovo lavoro… da gigolo. Ormai colleghi, lui e lei si scambiano pareri, consigli e confidenze, finché il lieto fine non sopraggiunge, prevedibile e rassicurante come in ogni commedia brillante che si rispetti. La Tautou è perfetta in questo ruolo anti-Amélie, cinica e perfida, con un cuoricino sepolto sotto strati di Chanel,

Nascosto nel buio

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Inquietante thriller con Robert De Niro e Dakota Fanning, parte da un’idea piuttosto semplice per creare scene di intensa suspence. Una bambina e suo padre (psichiatra, già partiamo con un fattore prognostico negativo, direbbe l'emisfero destro.. .) trovano il cadavere della mamma, in una vasca da bagno colma di sangue. Si trasferiscono in una casa in campagna per dedicarsi al riposo e alla distensione, ma la bimba trova un nuovo amico immaginario, Charlie, che risolve tutti i suoi problemi, minacciando di sconvolgere la psiche del papà e defenestrando l’odiosa vicina di casa che si insinua nell’equilibrio familiare. Un’amica di famiglia, pediatra, è preoccupata del succedersi degli eventi, finché il padre scopre la vera identità di Charlie… Scena finale raggelante, un po’ gratuita e volutamente scioccante. De Niro è un mostro sacro, ma questo film non è tra i migliori che ricordi di lui. Bisogna purtroppo sottolineare che il grande Bob ha collezionato una serie di film B non indif

The Cube

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Pietra miliare del cinema claustrofobico-escatologico, The Cube è la prova che un film a bassissimo costo non necessariamente è poco spettacolare. Sei persone si svegliano rinchiuse in una sorta di cubo metallico: ognuna delle stanze che su questo si aprono sono altrettanti cubi, ma alcuni sono trappole omicide pronte ad affettare o incenerire gli infelici reclusi. Reclusi che cominciano, loro malgrado, a parlare di sé e rivelare le loro debolezze i loro -pochi- talenti utili alla sopravvivenza: ci sono un evasore di professione, una laureanda in matematica, un poliziotto con tre figli, un medico, un autistico, uno dei progettisti dell'involucro esterno del cubo. Ognuno offre la propria interpretazione della situazione, secondo il suo vissuto: c'è l'escapologista che crede che il cubo sia una proiezione della propria mente, il medico impegnato che pensa sia il prodotto di un complotto politico-militare; il poliziotto violento si disinteressa dei significati per imporre il

Il discorso del re

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Nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia non ho avuto il coraggio di avventurarmi tra la folla che ha -prevedibilmente- invaso la mia bellissima Torino, tutta tirata a lucido per l'occasione, e mi sono rilassata con il film pluripremiato agli Oscar prima di "regalarmi" insieme a mezza nazione il Nabucco diretto da Muti. Il secondogenito di Gorgio V (quello che aveva dato il nome ad un'epoca, ad un'architettura pesante e a una serie di poltrone di gusto discutibile, per intenderci) era Bertie, un uomo timido, colto, preparato negli affari di stato e vergognosamente balbuziente. Il primogenito David non aveva nessuno di questi fardelli da portare, non essendo né timido, né balbuziente né tantomeno capace di farsi carico delle incombenze della vita reale, che abbandonò poco dopo la morte del padre per dedicarsi a Wallis Simpson. Bertie cerca dalla gioventù di ovviare a questa balbuzie che lo allontana da un popolo ormai raggiungibile via ete

Magnolia

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Magnolia è una sorta di Pastorale Americana per episodi, in cui il sogno americano è criticato, deriso, negato e in fondo profondamente ambito. Partridge sta morendo, e la sua giovane moglie vorrebbe vederlo riconciliato con il figlio, Franck, una specie di guru del sesso di un programma televisivo di grido; questi ha accettato di farsi intervistare da una giornalista poco incline subire passivamente le aggressioni verbali dell'autoeletto semidio e con le carte in regola per trascinarlo giù dall’Olimpo surrogato che si è inventato. Stanley è uno dei bambini più colti d’America, o forse basterebbe dire imbottito forzatamente di sterili nozioni e continue frustrazioni, a cominciare da quelle che deve tollerare dal padre, che lo costringe a partecipare a incessanti e mortificanti quiz televisivi. Disturbante, verboso, prolisso, pessimista e ben recitato, pieno di personaggi deliranti e apparentemente disperati, ma pur sempre molto vitali, procede in un lungo (lunghissimo) climax di s

Rose Essentielle e Pour Femme – Bulgari

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Gli ultimi due nati della casa vengono spesso presentati insieme pur non avendo molto in comune. Bulgari perpetua il suo tentativo di profumo come esperienza sinestesica, con un profilo olfattivo che richiami un colore, lasciando un segno visivo dietro di sé, come era stato per Bulgari Blu (che colore richiamerà mai?) e Omnia (verde). Rose Essentielle è l’ennesimo rosa-confetto con una rosa persistente su fondo talcato, un po’ anonimo. Sembra che sia il prodotto dell'unione di molteplici rose rare, ma non scorgo una grande differenza rispetto a Rose-The One o altri prodotti analoghi. La vera scoperta è Pour Femme , che mette insieme cipria, fiori, vaniglia, caramello, cinnamomo e altre spezie, in un insieme color crema, avvolgente e dolce come un collier di Bulgari, appunto . Si modifica piacevolmente anche sulle pelli un po’ acri. Da provare. Gemelli i flaconi, con un design che evoca le clavicole di un decolleté femminile, elegante e indicativo di come dovrebbe essere una post

Fur

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Si può fare senza eccessi un film sull'amore per l'eccesso di stravaganza? Sembra di sì, e il risultato è formalmente compatto e solido, senza però trascinare. Diane è la ricca moglie di Arbus, fotografo di fama e marito paziente, innamorato e un po' cieco. Non si accorge infatti delle radicali insofferenze della moglie per le convenzioni, pensando che i suoi desideri di nuovi spazi siano da riferire a innocui hobbies da dama dell'alta borghesia. E mentre Diane passa le sue notti a vagare per la città e per il condominio, lui dorme beato. Proprio al piano superiore della sua casa Diane incontra Lionel, un freak if I ever saw one , coperto di peli da capo a piedi per una strana forma di ipertricosi, che suscita la sua curiosità prima, la sua simpatia e il suo affetto poi. Insieme, lui con le sue palandrane e lei con le immancabili paperine e la macchina fotografica a tracolla, esplorano varie stranezze della natura e l'effetto che queste persone "diverse" p

Harry Potter e i doni della morte - parte I

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Finalmente David Yates ha deciso di leggere il libro da cui trarre il film in questione, e dopo un sesto capitolo avvilente si riscatta con un prodotto decoroso. Harry, Hermione e Ron non possono fare ritorno a Hogwarts, ormai caduta tra le grinfie dei Mangiamorte, e partono alla ricerca degli Horcrux, i frammenti di anima che Voldemort ha divelto da sé perpetrando efferati crimini. Lungo la via scoprono l'esistenza di tre ogetti che rendono il loro possessore "Signore della Morte": sono i doni che la morte fece a tre viandanti per ricompensarli della loro abilità nell'aggirarla. Oltre al sentimento di inadeguatezza con cui deve fare i conti fin dal suo ingresso fragoroso nel mondo magico, Harry comincia a misurarsi con la tentazione di abbandonare, a favore di un guadagno personale, il percorso semiobbligato che è stato già tracciato per lui da Dumbledore. Ron trova la sua prova nel superamento del complesso di inferiorità che da sempre lo inceppa, mentre Hermione fa

Amici 2011 - finale

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In attesa che dopo Sanremo e la Notte degli Oscar qualcuno faccia la telecronaca del Grande Fratello, non vi risparmio, come tutti gli anni, una recensione della finale di Amici. Iniziamo con l’ambiziosa coda del Cigno Nero, direttamente dalla recente filmografia. Ambeta e José sono entrambi perfetti, sensualissimi, incredibilmente leggiadri. Si sfidano Denny e la mucca… oops, Giulia. Giulia comincia, facendo la metà dei giri di Ambeta e con la grazia di una patata. Denny se la cava meglio, come sempre, ma non eccelle. Proseguiamo con Must have been talkin’ to an angel, di A. Lennox: Virginio stenta a decollare, nonostante un decoroso falsetto; Annalisa vestita da elfo di Babbo Natale brilla di luce propria. E’ la mia favorita da sempre e sono felice di vedere che si fa onore. Questa mania della ragazza fredda e non sensuale mi sembra legato ad un’idea di facile vendibilità ad un pubblico di ragazzette sgallettate; esiste anche la musica indie, e mi piacerebbe vederla cantare un repert

Il clan dei siciliani

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Roger Sartet è ancora giovane, ma la sua fedina penale è già di tutto rispetto e rivela una natura tendenzialmente violenta e poco irregimentata. Fuggito di prigione, contatta la famiglia siciliana Malanese per mettere a segno un grosso colpo che gli permetta un decoroso pensionamento dalle sue truffaldine attività: grazie ad informazioni ottenute in un suo precedente soggiorno in carcere vuole sottrarre il meglio della gioielleria francese da una mostra a Palazzo Borghese. Alle calcagna ha l'ispettore Le Goff, irreprensibile difensore dell'ordine alle prese con uno sfortunato tentativo di disassuefazione dal fumo. Il clan coinvolge anche un boss americano e il colpo va a buon fine nonostante vari imprevisti, che costringono i nostri antieroi a dirottare un aereo in volo verso New York, ma Roger firma la sua rovina facendosi coinvolgere in una relazione con la moglie di uno dei figli del capoclan, unica francese della famiglia, e il delitto d'onore trascina con sé la prigio

Changeling

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Sarà vero che tutti i film di Clint Eastwood sono dei capolavori? Con Changeling l'osannato regista ha cominciato a seminare il dubbio tra i suoi accoliti... Christine Collins è una ragazza madre di umili origini che un brutto giorno nel tornare a casa non trova più suo figlio. Affidatasi alla polizia locale, scopre un mondo di corruzione e cinismo pronto a qualunque abuso pur di non intaccare l'immagine austera e paternalistica che ha tanto faticato per imporre nella Los Angeles degli anni Trenta. Quando infatti, fra suoni di fanfare, le riportano l'adorata prole, Christine scopre che il bambino che si ostina a chiamarla mamma non è affatto suo figlio. A nulla valgono le conferme della maestra, del dentista e dei vicini: il corpo di polizia non commette errori di tale fatta e, se la signora è così manifestamente disturbata da non riconoscere il suo bambino, va internata in apposita struttura. Angelina Jolie non è bella, ma nei ruoli da supereroina postmoderna che esaltano

Black Swan

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Finalmente sono riuscita a vedere questo famoso film di cui ho sentito parlare così tanto: i colleghi lo citano, i blog che seguo lo disaminano, persino nello spogliatoio della palestra ne sparlano. Nina, giovane promessa della danza, riceve il ruolo da protagonista in una nuova rappresentazione del Lago dei Cigni , nonostante le riserve del coreografo Leroy che teme la sua incapacità di trasformarsi dall'eterea, dolce e innocente regina dei cigni Odette all'oscura Odile, dark lady di fiaba, sensuale e pericolosa. Nina forza un percorso di crescita che comprenda questo lato ombroso, paventando che il nuovo arrivo del parterre danzante, Lily, meno precisa ma più espressiva e coinvolgente, le sottragga il ruolo da ètoile . Sui trafiletti dei giornali trovo spesso scritto qualcosa di analogo a "Nina si disputa con Lily il ruolo di prima ballerina, giungendo sull'orlo della schizofrenia, con tristi e prevedibili esiti". Permettetemi di dissentire, e di esporre la mia