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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

Io e Marley

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Frizzante commedia, di poche pretese ma capace di strappare qualche sorriso e -ai più sentimentali- anche un paio di lacrimucce (inutile dire che le mie, di lacrimucce, sono ancora al sicuro nel mio canale lacrimale). John e Jenny, giornalisti appena sposati, si trasferiscono sulla costa orientale e fanno le prove generali di Famiglia accogliendo un cucciolo di Labrador in saldo. Perché in saldo? Be', se fosse un bambino, probabilmente gli avrebbero diagnosticato un disturbo da deficit di attenzione e iperattività! Marley, così battezzato in onore del cantante giamaicano, è il pluripremiato peggior cane di tutti i tempi, che rosicchia e travolge qualunque oggetto incontri sul suo cammino. Cosa questa che non gli impedisce di essere un punto di riferimento di un nucleo familiare in crescita, non solo numerica, dove tutti, con alti e bassi, si vogliono profondamente bene. Jennifer Aniston può essere promossa da fidanzatina a mogliettina d'America, è sempre brava e bella. Owen Wil

le relazioni pericolose - Les liaisons dangereuses

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La giovane Cècile Volanges è appena uscita dal convento per sposare Gercourt, ma la Marchesa di Merteuil chiede al Visconte di Valmont di traviarla prima del matrimonio. Insieme complottano per rovinare la ragazza, il suo ingenuo pretendente Danceny e la Presidentessa di Tourvel, donna religiosissima e casta, sfortunato oggetto della lussuria di Valmont. Estremizzazione dell'Illuminismo, questo libro è un piccolo manuale per il disastro: lì dove si dovrebbe essere guidati da passione e fede, condotti invece da razionalità e cinismo i successi ottenuti hanno un'impronta di amarezza e follia. Tanta ragione e matematica non portano che infelicità e morte alla Marchesa e al Visconte, profondamente invidiosi della freschezza e della credulità delle loro infelici prede. Voltaire degenerato, insomma; capita sempre che le grandi correnti di pensiero producano delle frange tarde di eccessi devianti, spesso molto utili nell'evidenziare -anche se in modo grottesco- le falle di un sis

il premio Dardos

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Buongiorno a tutti, sono finalmente di ritorno! Dunque... ehm... wow: sono stata insignita del premio Dardos. Per prima cosa vorrei ringraziare. Il premio viene dato a blog che si distinguono per il loro valore etico e culturale... sono più che lusingata che qualcuno lo pensi del mio! Poi mi piacerebbe aggiungere che sono stupita, perché non avevo idea che un tal premio esistesse. Sembra che debba anche rispettare alcune regole: -esporre il logo del premio e accettare e comunicare dette regole; -inserire nel blogroll il blog che mi ha votato; -votare altri destinatari del premio, e informarli della scelta, per un massimo di quindici candidature: in questo caso, il tetto non sarà infranto, ne conosco molti meno http://cinetvforum.altervista.org/blog/ che mi ha proposto, e che ha inventato un nuovo modo di commentare i nostri film preferiti http://cinlarella.wordpress.com/ con le sue argute visioni http://momi1492.blogspot.com/ da cui ho ricevuto un'altra candidatura, e che ha al

la cena

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Ettore Scola dipinge un polittico di immagini, alcune grottesche, altre drammatiche, altre comiche, altre ancora commoventi, con la grazia e la leggerezza del grande artista. Raccoglie in questa pellicola un incredibile bestiario di topoi di ogni strato sociale, dissacrante e raffinato, che permette ad alcuni mostri sacri di rifulgere nel loro splendore. Tra tutti: -Il mitico (termine abusato, ma calzante) Giannini, prof universitario ammogliato ma con studentessa-amante al seguito -Il superbo Gassman, Professore di lettere, che paternamente tutto guarda, tutto conosce, niuno giudica ma medita idee nel suo cuore -Il geniale Pagni, cuoco sinistrorso che educa i suoi sottoposti alla cucina e alla politica -L'incredibile Sandrelli, cicciotta ma ancora piacente, oca patentata con figlia aspirante suora Non è possibile un riassunto, non è pensabile una critica. Ammirevole.

Eclipse - Greenwich Village

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A sorpresa, ci troviamo nella piccola sala 2, comoda ma non certo spettacolare, scalzati dal grande schermo della 1 a solo una settimana dall'uscita del film per una programmazione non acuta. Peccato. Come promesso, dopo New Moon, siamo andati a vedere anche il terzo capitolo, per essere felicemente sorpresi: non brilla né per originalità né per costruzione, ma è abbastanza gradevole. Il nostro amato vampiro deve aver scoperto i miracolosi inibitori di pompa protonica, che avranno attenuato la sua gastrite erosiva abbastanza da strappargli qualche sorriso, anche se in un paio di scene la faccia sofferente-costipata ritorna a tradimento.... quando qualcuno si presenta in pronto soccorso con quella stessa espressione, di solito ha una peritonite. La protagonista è più sfacciatamente e consapevolmente banderuola rispetto alla versione del libro: oscilla tra un Jacob al limite della maleducazione e un Edward che sfodera la pazienza di Giobbe per non morderla. No, non per sete del suo

tutta la vita davanti

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Inquietante affresco sul mondo del lavoro che aspetta a braccia conserte i nostri più brillanti laureati, particolarmente quelli cresciuti in seno all'ambiente accademico umanistico. Marta, neolaureata magna cum laude , non trova altro stipendio che quello miserrimo offerto per un impiego quasi svilente, imbonitrice in un call center. Quel che si dice una diminutio, ma il problema ha dimensioni più grandi, che risiedono nel brainwashing continuo a metà tra Grande Fratello orwelliano e intratenimento da villaggio turistico, proprinato in realtà non solo ai centralinisti di tutte le latitudini, ma a tutti noi. Tu pensi che non ti serva un elettrodomestico che taglia cuce cuoce infarina frigge mescola, ma in realtà ti serve; ti serve, perché a me serve che a te serva: non è chiaro? E una volta intrapresa la discesa agli inferi è facile scivolare in gironi sempre più profondi e degradanti, da quello degli uccisori di chi non si fida, a quello di chi, per sfinimento, uccide una o più pa

Motel Woodstock

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Scanzonata, colorata commedia di Ang Lee che abbandona qui il tratto tragico dei pascoli di Brokeback Mountain per dedicarsi ai figli dei fiori e all'amore libero del grande concerto evento di Woodstock. Emil ha una famiglia sui generis, con una madre iperattiva e parca fino alla follia, un papà apatico ma sensibile e una sorella dedita alla realizzazione di sé, e un motel in rovina da salvare da un'ipoteca. Per puro caso offre agli organizzatori del concerto del millennio di organizzare il tutto a pochi passi dalla sua tenuta, sperimentando da un lato il lato inebriante del fenomeno hippy, dall'altro quello ben strutturato e a tratti utilitaristico dello show business dell'epoca, magari meno cinico di quello odierno ma neppure troppo naive. Le critiche al sistema familiare, alle case di distribuzione musicale e anche alle decisioni di politica estera che -particolarmente in quegli anni- stridevano con la rivoluzione culturale del peace and love sono condotte con inte

il mio amico Eric

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Ken Loach non gira solo film disperanti e desolati, come ci dimostra con questa commedia. Eric, postino timido e impacciato con due figliastri ingestibili al seguito, soffre di disturbo di panico da lungo tempo e, più in generale, ha difficoltà ad impostare correttamente le relazioni più importanti della sua vita, come il grande amore di gioventù con Lily e il rapporto con la figlia. La sua riserva di affetto ed energia proviene dai compagni di fede calcistica, che vede al pub per le partite del Manchester, ma ultimamente non sembra bastare... finché -evocato forse da uno spinello- non compare il suo idolo, Eric Cantona, a rimettere ordine nella sua vita con più efficacia di molti terapisti comportamentali. Guidato da un pensiero sano e forte, che evidentemente aveva bisogno solo di un piccolo aiuto per riaffiorare, Eric ritrova il coraggio di prendersi cura dei suoi figli e figliastri, recuperando la loro fiducia e confidenza, e anche grazie a loro ritrova infine l'affetto -l'