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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Léon

Di L. Besson, con J.Reno, N.Portman, G.Oldman. 1994 Quando un membro della Narcotics,  pazzo e corrotto, le stermina la famiglia, la giovanissima Mathilda trova rifugio dal vicino di casa. Tranquillo e riservato, fa le pulizie. Più o meno come il Victor di Nikita (sempre J.Reno): fa il sicario, risolve problemi. Per scappare dalla mina vagante della Narcotici, Léon prende bambina, arsenale militare e la pianta sua unica amica e comincia a spostarsi. Nel frattempo inizia ad impartire a Mathilda le basi del suo mestiere mentre lei gli insegna a leggere. C’era un tempo, non troppo lontano, in cui ogni film di Besson era un successo meritato. A me continua a piacere, ma mi sembra che l’acme sia stato raggiunto proprio negli anni Novanta. Léon è spesso considerato un film d’azione, ma in realtà è una storia d’amore surreale e piuttosto intimista tra due personaggi alieni, tra loro e in senso assoluto. Léon, scottato da giovanissimo dalla perdita violenta dell'amata, trova dopo tant

Le Magnifique (Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo)

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Di P.deBroca, con JP.Belmondo, J.Bisset. 1973 In messico l'agente segreto Bob Saint-Claire deve contattare la bella spia Tatiana e quando la conduce su un'assolata spiaggia per intrattenerla nelle consuete mansioni che uniscono agenti segreti e spie nelle produzioni di genere viene interrotto da una signora delle pulizie che passa l'aspirapolvere... perché Bob Saint-Claire altri non è che il prodotto seriale e iperbolico dell'immaginazione di François Merlin, scrittore in bolletta e timidone patologico. Superba parodia del topos dell'agente segreto/speciale/controspionaggio, questo film poco noto da noi è un concentrato scoppiettante di humour e di trovate surreali e demenziali.  Pur non avendo alte pretese di produzione colta e pensosa, fa riflettere in modo divertente sul transfert che ogni scrittore compie dal proprio vissuto alla pagina scritta, e ci fa ridere delle nostre sovrastrutture. L'ironia scanzonata non tocca solo l'inibito scribacchi

L'amore dura 3 anni (L'amour dure trois ans)

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Di F.Beigbeder, con G.Proust, E.Sednaoui, L.Burgoin e JoeyStarr Marc si é sposato ma dopo soli tre anni il matrimonio naufraga miserevolmente. Deluso dall'Amore, mette temporaneamente da parte il suo lavoro di critico letterario per scrivere un libro, o un libercolo, meglio ancora un libello caustico che intitola "L'amore dura tre anni". Quando, a sorpresa, il ribro ha un successo straordinario, Marc ha difficoltà a rivelare di essere il suo autore, perché è innamorato di nuovo. Beigbeder è uno scrittore abbastanza intello : in Italia diremmo radical chic. Piuttosto concentrato sul suo personale centro di gravità ( nombrilliste , dicono qui), riesce a costruire drammi un po' ridicoli nella loro enormità percepita con grande levità e quel cinismo corrosivo che mi piacciono tanto. Ancora non ho letto niente di suo, ma ho ben presente la generazione e la filiera da cui proviene: a giudicare dalla loro produzione sembra che il resto del mondo resti col fia

Asterix et les domaines des Dieux (e il regno degli Dei)

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Di A.Astier, L.Clichy. 2014 Il punto di partenza (come quello di arrivo) non cambia: i Romani non riescono a far sloggiare gli ultimi baluardi dei Galli. E stavolta si inventano di andarli a corrompere con i loro mores, trascinando stuoli di romani, con le loro comode abitudini e i sesterzi facili, alle porte del villaggio di Asterix. Ultimo arrivato di una lunga serie di lungometraggi tratti dalla celeberrima BD di Goscinny e Uderzo, si situa al livello dei migliori.  Innanzitutto, ottima la realizzazione grafica che, pur senza fare miracoli, è efficae e profondamente rispettosa dell'originale, sorpassando il problema delle versioni live action che puzzavano sempre troppo di kitsch. La CGI usata con perizia e giudizio è un piacere, con le sue immagini fluide e eaccattivanti. Il 3D onestamente non aggiunge proprio nulla alla bellezza delle scene, anzi forse le scurisce solo, ma la sala 2D era già occupata e la scelta è stata "facilitata"... Sempre per merito

American Sniper

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Di C.Eastwood, con B.Cooper, S.Miller. 2014 Biografia di Chris Kyle, giovane texano cresciuto con il credo Dio-Patria-Famiglia ed entrato nei SEALs poco prima dell'attentato alle Twin Towers. Bendetto (?) dal dono di una mira infallibile, fece ben quattro "turni" in Medio Oriente, impiegato soprattutto come tiratore scelto a protezione degli incursori. Dopo esperienze come quelle descritte nel suo libro, e fimate qui dal sempreverde Clint, il ritorno alla normalità più che difficile si rivela utopico.  Il cecchino è un topos molto interessante del racconto bellico, e in particolare della sua declinazione cinematografica, che mi aveva già attratto ai tempi de Il nemico alle porte di Annaud. In quel caso pero' ci trovavamo di fronte ad una guerra ancora in qualche modo "tradizionale", con un fronte, per quanto frastagliato, e -almeno con occhi odierni- una chiara distinzione tra i buoni e i cattivi. Oggi questa distinzione manichea è un lusso che no