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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

The Avengers: Age of Ultron

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Di J.Whedon, con R.Downey Jr, M.Ruffalo, C.Evans, S.Johannson, C.Hemsworth (etc!). 2015 Continuano le avventure dei Vendicatori, stavolta alle prese con un pasticciaccio creato direttamente da Tony Stark che, colto da depressione psicotica acuta, vuole progettare un nuovo difensore A.I. Essendo frutto della mente di due geni (Stark e il dr Banner) il pasticciaccio è naturalmente complesso da gestire, poiché fatto piuttosto bene. Il secondo film della nuova serie blockbuster Marvel non delude completamente, ma soffre un po' delle alte aspettative che il primo aveva creato. Se l'alchimia tra i protagonisti funziona sempre bene, e gli attori si divertono chiaramente un mondo a dare vita alle manie e idiosincrasie dei loro personaggi, la sceneggiatura è un po' confusa. Passi ancora l'approccio semplicistico riservato all'intelligenza artificiale (che è chiaramente bacata e dunque cattiva, e "viaggia su internet"), ma alcuni passaggi sono proprio di ost

The Avengers

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Di J.Whedon, con RDowney jr, S.Joahnsson, M.Ruffalo, C.Evans, C.Hemsworth, T.Hiddleston, S.Skarsgard, S.L.Jackson e G.Paltrow. 2012 Loki, figlio cadetto pieno di complessi, si allea con gli oscuri Chitauri per recuperare il Tesseract, un cubo energetico (?!?) asgardiano e dominare la Terra. Lo S.H.I.E.L.D. chiama dunque a raccolta i Vendicatori nella speranza che salvino il pianeta azzurro, se riescono a superare i rispettivi egocentrismi e problemi irrisolti. Primo di una serie che si prevede duratura, e basato su un fumetto relativamente meno conosciuto rispetto alle strisce dei singoli supereroi, il film centra il bersaglio del divertissement ben realizzato. Cosa ne fa un prodotto di qualità direi alta, pur restando nella fascia "blockbuster"? Principalmente il cast e un'accoppiata regia-sceneggiatura discreta che si mette al suo servizio. Gli attori, gigioni e tutti bellocci, sembrano divertirsi supremamente e si nota un'alchimia profonda tra loro, qua

La panne

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Un rappresentante di commercio, recentemente promosso, finisce in un maniero governato da quattro vegliardi, ex uomini di legge. La sua macchina l'ha lasciato a piedi, e non vede alternative se non assecondarli nel loro desiderio di "giocare al tribunale". Ma è abbastanza innocente per sopravvivere al giudizio? Durrenmatt si prende meravigliosamente gioco della legalità giustizialista di cui non si può avere fiducia perché spesso in malafede e altrettanto spesso impedita nel suo svolgersi da codicilli e commi nati apparentemente per proteggere solo i colpevoli. D'altro canto, sempre col suo umorismo nero e un po' raggelante, si interroga anche su quale sia il significato dell'innocenza, questa caratteristica fuori moda, e su quanto siamo intrinsecamente colpevoli tutti noi, che in fondo al cuore desideriamo un modo spiccio per avere la meglio sui nostri superiori, collezionare beni materiali e concupire amanti che dovrebbero esserci proibiti/e. Ab

Appaloosa

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Di e con E.Harris, V.Mortensen, J.Irons, R.Zellwegger. 2008 Quando Randall Bragg, potente signorotto locale, fredda lo sceriffo pe un conflitto di interessi, ad Appaloosa rimangono solo due difensori della legge, l'inibito e retto Cole e il suo collega disincantato ma onesto, Hitch. I già precari equilibri del paesello sono ulteriormente disgregati dall'apparizione di una giovane vedova, piacente e disponibile. Confesso di mancare tristemente di cultura western, e di non aver mai visto i capolavori del genere, da Rio Bravo a L'uomo che uccise Liberty Valance, che apparentemente sarebbero stati d'ispirazione a questo film. Harris mi piace moltissimo come attore, non mi dispiace come regista, ma l'avevo preferito in Pollock. Appaloosa ha qualcosa che gli manca, come un'aspirazione non realizzata, e abbonda di minuti. La sua dimensione esistenziale è gradevole all'inizio ma risulta via via più forzata, troppo sollecitata da dialoghi inverosimili,

Tutti pazzi per Rose (Populaire)

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Di R.Roinsard, con D.François, R.Duris, B.Bejo. 2012 La giovane Rose non ha intenzione di condurre la vita da tranquilla casalinga moglie di gommista che il padre ha previsto per lei, e alla fine degli anni Cinquanta lascia il paesello della bassa Normandia in cui vive per cercare lavoro come segretaria. Louis Echard, assicuratore di professione e atleta da competizione nello spirito, la assume perché attratto da lei ma comincia a credere nelle sue potenzialità di dattilografa e la iscrive a forza ad una competizione di battitura a macchina. Opera prima, questa commedia è stata una notevole sorpresa per la sua freschezza e ottima messa in scena. La trama è piuttosto semplice e se la storia d'amore è abbastanza prevedibile lo spunto è quantomeno inusuale: chi avrebbe mai detto che una gara di dattilografia sarebbe stata così appassionante! Ciò grazie al gran senso del ritmo che fa passare in un attimo le quasi due ore di film. La ricostruzione dell'epoca è al limite del

Tutti gli uomini del Presidente

Di A.Pakula, con D.Hoffman, R.Redford 1976 Due giovani giornalisti indagano sulla losca introduzione di cinque uomini nella sede del Partito Democratico, alla vigilia della Rielezione alla Casa Bianca. Scoprono collusioni, movimenti di fondi, controspionaggio et similia...   L'inchiesta giornalistica è rappresentata con accenti piuttosto veristici, cio' che mi è molto piaciuto del film: nessuna corsa dissennata in auo, rivelazioni improvvise dal sapore di deus ex machina, subitanei scoppi di fuochi d'artificio. La descrizione clinica di una ricerca lenta, paziente, ostacolata da pluimi elementi non cede alle lusinghe si una facile drammatizzazione ed è senzaltro uno dei grandi pregi del film. L'altro è quello di aver abbordato un argomeno spinoso e ancora molto recente con una lodevole dose di distacco e di pacatezza. Lo stile di Pakula è molto riconoscibile non solo nella cadenza del racconto, ma anche nelle inquadrature lente e nella scelta di una fotografi