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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Una notte da leonesse

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Esce al cinema Una Notte da Leoni III? E chi se ne importa! Non voglio vederlo, il primo era troppo carino per essere rovinato dal sequel del sequel del sequel. Invece sapete che fo? No, e suppongo non vi interessi, ma io ve lo dico lo stesso :) Vado a concertare il mio addio al nubilato.  Le mie adorabili testimoni mi portano a vedere la mostra di Capucci alla Venaria Reale e poi in girula per la Torino da bere tutta la sera... Ma dove si fa la movida torinese? Esiste, questa entità a me ignota? Comunque io comunico nomi e indirizzi delle amiche e per il resto, surprise! Sono eccitata come una bambina. Se avete qualche suggerimento, postatemelo e verrà preso in considerazione! Passando a tutt'altro argomento, oggi sono stata ad un congresso all'Orto Botanico. Non sapevo neanche dove fosse, e ho scoperto un luogo graziosissimo, pieno di pace e di fiori, di piante strane (mi sono innamorata dei cactus che sembrano pietre) e comunissime e mi viene sempre più voglia di

Nuovo meme: ma ce n'era bisogno? Io dico di sì!

Dopo tanta assenza sento il bisogno di rilassarmi con un nuovo meme, per di più estremamente autoreferenziale. Non sono io che sono egocentrica, è che mi disegnano così. In ogni caso, è tutta colpa di Acalia di Prevalentemente Anime e Manga, che mi ha fatto venire voglia di buttar giù queste righe. 1) Una domanda banale, ma fondamentale: Quando e come è nato il tuo Blog? E' nato ormai quattro anni fa. Ero molto incuriosita da questa forma per me nuova, una specie di sito privato che poteva essere creato a costo zero e in pochi minuti. Io non ci credevo, il mio fidanzato mi ha mostrato come si apriva. In meno di cinque minuti mi sono rovinata :) E poi desideravo un luogo per coltivare il mio amore sconfinato per la mia lingua madre, che sono costretta a tralasciare sempre più per lingue straniere varie. Alla fine mi sembra di parlare tre lingue, ma tutte male. 2) Come si è evoluto il tuo blog? L'hai aperto con un' idea precisa in testa (ad esempio: Parlerò solo

Killers

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Gli esami si avvicinano (in realtà ci sono proprio in mezzo) e con essi la consueta abbuffata di junk food cinematografico, con commedie romantiche, supereroi e film d'azione semicomici: Killers appartiene alla prima categoria, ma avrebbe anche l'ambizione, un po' frustrata, di entrare anche nella terza. Jen é in vacanza in Costa Azzurra (dovrebbe essere a Nizza, ma si vede un po' di tutto, da Villefranche all'Esterel) e incontra un bel tomo bruno che se ne va in giro in Ferrari ed entra in scena facendo il verso all'incipit di Casino Royale . Non solo per l'inquadratura citazionista e l'identica location (la macchina invece là era un'Aston Martin, bien sure ), ma anche perché il tomo fa la spia governativa. Un agente segreto. Segretissimo, assolutamente insospettabile: A. Kutcher ha l'espressività di un innaffiatore industriale e il fascino di una scarpa ortopedica (e un collo cosi' taurino da far pensare ad un difetto genetico).  La

Insieme per caso

Casalinga americana cicciottella (per essere carini, e perché l'understatement a Torino va sempre fortissimo) appena abbandonata dal marito, deve affrontare un'altra perdita che le sembra altrettanto grave: il suo idolo canoro Victor Fox è stato ucciso da un serial killer armato di balestra. Si reca dunque in Inghilterra, patria del defunto, per le esequie e ivi incontra Dirk, l'amante del cantante costretto per una vita a fingersi tombeur de femmes dalle case discografiche. Decidono insieme di dare una svolta alle loro vite... K. Bathes normalmente è un'ottima attrice, ma non la vedo troppo adatta ad un ruolo comico. Rupert Everett è sempre brillante, ma qui è stato assolutamente sprecato. Si potevano fare due cose interessanti con l'intreccio: una commedia dark-funeral alla Funeral Party , che non è per niente un film elegante ma almeno fa ridere a crepapelle, o una commedia amara sulle minoranze sentimentali e sulla bellezza della diversità (il gay, la nana,

Oci ciornie

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Romano ha il male di vivere, è abulico e inerte, nonostante una moglie piena di vita che gli permette di vivere nel lusso. Si fa dunque ricoverare in una "stazione termale" in cui incontra una signora con un cagnolino, una russa maritata dal cui discreto fascino si sente attratto, e la seduce. Lei però, terrorizzata dai nuovi sentimenti per questo italiano istrione (anche lei era ricoverata nella stessa "stazione termale", quindi non ci stupiamo della sua sfumata incontinenza emotiva), scappa e lo lascia in balia di se stesso. Romano la segue in Russia, incontrandosi con il marito della signora col cagnolino, e cerca di riconquistarla... Di solito questo film raccoglie consensi, ma io l'ho trovato molto triste.  I suoi punti di forza sono sicuramente le immagini: la regia, capace di inquadrature davvero poetiche, e la fotografia gialla, quasi ocra, che sembra piena di sole, così in contrasto con i protagonisti neurastenici. Divertente anche la rappren

Il giorno in più

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Giacomo (F. Volo), consulente finanziario, quarant'anni, celibe impenitente refrattario all'impegno, possessore di cane che non ama. Una vita piena di lustrini, ma un po' triste nel fondo, finché non incontra, sul tram, una ragazza bella e semplice, che ha il viso interessante di I. Ragonese. Lei però sta per partire per New York, in cerca della me-ri-to-cra-zi-a, e lui la va a trovare... Lo so che questa commedia è stata vituperata come poche altre, che Volo ha solo due espressioni (no, non col cappello e senza) e che scrive dei libri un po' pietosi, ma a me è piaciuta. Ricorda da lontano la commedia all'americana, col lieto fine scontato ma non per questo meno consolatorio. Lo humour dell'autore è lontano da Buster Keaton, ma perlomeno non è greve, la regia è un po' sottotono ma funzionale all'insieme.  L'aspetto più fasullo è quello della New York da cartolina, mentre non posso non essere parziale nei confronti degli interni (torinesi, e nien

L'Abbazia di Northanger

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Catherine Morland non è la tipica eroina austeniana: non è bellissima, e forse neppure carina, non è per niente colta, è molto giovane (diciassettenne), legge solo romanzi gotici (come un'adolescente di oggi che leggesse solo Twilight e affini) e decisamente downwitted . Che poi vorrebbe essere un modo elegante per esprimere la sua estrema dabbenaggine. Ha dalla sua dei genitori moderni e intelligenti, che la amano per quella che è, e un candore disarmante. Con queste uniche doti conquista Henry Tilney, secondogenito di una famiglia abbiente che risiede nell'antica abbazia del titolo, nonostante le snobistiche intenzioni del di lui genitore. La trama di quest'opera giovanile, primo romanzo compiuto di Jane Austen ed ultimo ad essere pubblicato, postumo, non potrebbe essere più semplice e lineare, volutamente priva di colpi di scena e di profonde evoluzioni dei caratteri.  L'interesse del libro è soprattutto nel suo stile brillante e fresco, che delinea una parodi

Gosford Park

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Per una battuta di caccia, un nutrito gruppo di nobili si riunisce in una dimora di campagna, ospitato da Sir William; insieme ai vari invitati giungono anche i rispettivi attendenti, che per l'occasione verranno chiamati con il nome della famiglia per cui lavorano, privo del titolo. Nonostante la forzata spersonalizzazione, i camerieri sembrano molto più vitali delle loro controparti nobili, tutte ingessate in necessità ridicole e notevoli profondità di impoverimento morale. Nel mezzo della riunione l'ospite è vittima di un "doppio" assassinio -tant'era amato... e alla congrega si aggiunge l'Ispettore Thomson, più interessato ai manicaretti e al quieto vivere che non a vendicare l'onore dubbio della sfortunata vittima. Vero è che Thomson non è in grado di trovare da solo l'uscita dalle cucine e non si capisce mai se la sua incompetenza e trasandatezza nelle indagini siano simulate o reali. Lo spettatore saprà ugualmente, prima della fine, chi è il