Mansfield park (film)


Di P.Rozema, con F.O'Connor, JL Miller, E. Davidz, H. Pinter 1999

La trama è assai fedele al romanzo della Austen, ma lo sguardo della regista, anche sceneggiatrice, è sincero e piuttosto innovativo, il che permette qualche sorpresa.
Fanny Price è la cugina povera di quattro fratelli aristocratici, presa in casa un po' per carità un po' per sfruttamento. Suo zio, sotto una patina di placido benessere e ragionevolezza anglosassone, manda avanti gli affari di famiglia grazie alle piantagioni centroamericane coltivate da schiavi, cio' che perturba sia il primogenito, rotto ad ogni dissipatezza, sia il cadetto, il cui intimo desiderio sarebbe dedicarsi alla Chiesa. Le figlie femmine invece si disinteressano di questioni etiche e politiche, tutte prese a scegliere il partito migliore che possa loro capitare sotto il naso.

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Questa trasposizione è di gusto più moderno rispetto al romanzo, con una Fanny molto padrona delle sue idee e dalla lingua quasi biforcuta nel difendere le sue posizioni, oltre che decisamente sicura nel gestire il suo amore. Paragonata al romanzo, questa direzione è decisamente più ruffiana, tesa ad accaparrarsi le simpatie del pubblico per la protagonista, quando sarebbe difficile per lo spettatore odierno manifestare empatia per la fredda, calcolatrice, introversa, sottile Fanny originaria, che pena per ogni centimetro conquistato sulla sua via.


Il film preso come entità a sé stante è bello, molto ben recitato (Mary Crawford molto brava, Edmund caruccio e dinamico, bravissimo Pinter in Sir Thomas e discreta Fanny), ben ambientato in un castello maestoso ma sottilmente fatiscente, che tradisce nelle sue muffe una corrosione assai più profonda e senza appello. Inoltre penso sia adattissimo a condurre verso il ponderoso tomo stampato coloro che non hanno mai affrontato il libro (di solito perché si sono fermati ad Orgoglio e Pregiudizio). D'altro canto, sarebbe forse stato più coraggioso mostrarci una Fanny frustrata, antipatica e doppia, ma il progetto sarebbe forse stato troppo rischioso. 

Commenti

  1. Contente de te retrouver sur ton blog qui a un joli "look" ! Jacqueline

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