Le cœur des hommes (1 e 2, il terzo mi rifiuto)



Di N.Esposito, con JP.Darroussin, G.Darmon, M.Lavoine. 2003 e 2007 rispettivamente

Quattro amici appassionati di calcio, che si conoscono da tutta la vita e condividono sogni, dolori, successi e disillusioni. Manu il salumiere gran lavoratore che ha appena perso il padre, Antoine professore di ginnastica sconvolto dal tradimento dell'angelicata moglie, Alex traditore compulsivo che non potrebbe mai separarsi dalla consorte legittima e Jeff, maturo esperto di sport con un brutto divorzio alle spalle, una figlia sulla via dell'altare e una fidanzata che gli sembra troppo giovane e bella per lui.


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L'idea di base è molto graziosa, non capita spesso di vedere una versione maschile di quei film considerati per secoli appannaggio del gentil sesso, in cui i protagonisti passano un paio d'ore a raccontarsi (e raccontarci) le loro vicissitudini sentimentali. Il primo capitolo mi era piaciuto molto, l'avevo trovato particolarmente tenero, con qualche spunto umoristico e vagamente femminista, e perfetto per una serata tranquilla. Non un buddy movie, una variazione sul chick-flick con dei protagonisti relativamente poco caricaturali e in alcuni casi di un certo spessore (Jeff e Manu).

Come spesso capita, dopo una prova riuscita -e ben remunerata dal successo locale- la tentazione del sequel ha invaso la mente del regista, con conseguenze poco felici. I personaggi cui ci eravamo affezionati perdono il loro candore e spesso anche il buon senso, la trama si disgrega e qualche accento misogino compare a sorpresa qua e là, totalmente inadeguato rispetto alla situazione. 

So che un terzo capitolo è stato fatto, ma non voglio neanche avvicinarmici, perché sono sicura che anche quel poco di buono che era rimasto dei quattro amici sarà stato vilmente sfruttato in un declino di cattivo gusto. Peccato, perché i quattro attori sono molto bravi, in particolare Darroussin e Darmon: quest'ultimo, giustamente, ha rifiutato il ruolo nel terzo film, proprio in segno di disappunto rispetto alla piega degli eventi, e mi sembra un segnale significativo. 

Se vi capita, godetevi il primo, ed evitate il resto.

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