La principessa Sissi

Di E.Marischka, con R.Schneider, M.Schneider, K.Bohm

Sissi (che poi in casa chiamavano Lisi e non era principessa ma duchessa) vive felice e inconsapevole tra le montagne bavaresi, fino a quando non viene costretta ad un giro turistico forzato in cui incontra il giovane Imperatore d'Austria. Peccato che lui, prontamente invaghitosi della fanciulla in fiore, sia destinato a sposare la di lei sorella.

Lo diciamo subito e ci togliamo il dente: da un punto di vista storico questo film e i suoi due seguiti sono deplorevoli. Persino nel titolo ci sono due errori evidenti, senza parlare della descrizione zuccherosa di una figura storica assai ambigua. Sisi (come la chiamavano a corte, ché pure nei soprannomi era doppia) era lunatica più che ribelle, instabile, se ne andava in giro di notte scappando da apposite scale con passaggio costruite per lei ed era un'anoressica rompipalle (e non è un giudizio negativo medico, è che l'etichetta di corte imponeva che una volta alzatasi da tavola lei tutta la corte smettesse di mangiare. Poiché si allontanava subito, 'sti poveri affamati poi dovevano raccogliere gli avanzi in cucina, di nascosto).
C'è inoltre una cosa che non ho mai capito: Maria Antonietta era stata educata a Schonbrunn da Maria Teresa, e, trasferitasi in Francia, dove vigeva un rigido cerimoniale di corte spagnolo di non so quale Carlo, veniva considerata un po' zotica. Questo avveniva quasi cinquant'anni prima dell'arrivo a corte di Sisi, che a questo punto, per parer villana, cosa doveva fare? Oltretutto nel film le viene giusto ripetuto che gli Asburgo seguono il cerimoniale spagnolo... L'hanno recuperato dalla corte di Francia proprio prima della ghigliottina? Avevano irrigidito i costumi per andar controcorrente?

Il film sembra costruito sul parallelo di coppie genitore-figlio completamente in antagonismo: da un lato Sissi con suo padre, fiero derisore di ogni etichetta e devoto a Bacco e Tabacco (fors'anche a Venere); dall'altro Franz con la madre Sofia, qui ovviamente disegnata come un'arpia senza cuore, ma in realtà dedita ed onestissima statista che si faceva, come il figlio, un gran fondo da mattina a sera.

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Allora perché, nonostante questi limiti evidenti, dopo sessant'anni ancora la trilogia di Sissi ha questo grande successo? Perché ha dei grandissimi pregi. Ci fa sognare che c'è una principessa in ogni ragazzina scapigliata e irriverente. Che c'è una ragazzina in ogni principessa coperta di pizzi. Che i principi ligi e lavoratori scelgono le loro mogli ascoltando il cuore e non la ragione (perché sappiamo tutti che Helena sarebbe stata per lui miglio partito!). Che la forza di volontà, la dolcezza e l'amore per la natura ci regaleranno il lieto fine.
E poi perché è ben realizzato, come una bomboniera. Tutto è bello, a partire dagli attori, con in testa la radiosa Romi e sua madre, fino a palazzi, cavalli, cervi e uniformi. La sceneggiatura è semplice, ingenua, ma efficace, e i costumi e gli ambienti sono irrealisticamente sfarzosi.
Insomma, da amare contro ogni buon senso.

Commenti

  1. Effettivamente il film non è la storia vera di Sissi, come dici giustamente tu fa sognare per tutto ciò che hai esposto...

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