Goodbye Chunky Rice

Di Craig Thompson, 120 pagine.

Chunky Rice è una giovane tartaruga che decide di lasciare la città della sua adolescenza, e la sua grande amica Dandel, per conoscere il resto del mondo. Nel suo viaggio per terra e per mare incontrerà diverse persone, a volte tristi e un po' maltrattate dalla vita, ma mai veramente cattive, e comincerà a capire davvero il significato di un addio, della perdita, dell'amicizia e della libertà.

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Opera prima dell'autore del celebrato Blankets, Chunky Rice è estremamente acerbo.
Da un lato i suoi pregi maggiori sono i disegni poetici e suggestivi del protagonista e della sua amata e una resa quasi palpabile di questa sensazione eminentemente adolescenziale che è la malinconia. Dall'altro l'organizzazione della tavola è talmente poco strutturata da giungere al limite del confusionario; alcuni personaggi risultano troppo patetici, come Solomon, ex bambino strattonato che è rimasto un "semplice"; i disegni delle persone di forma "classicamente" umana sono volutamente molto dismorfici e respingenti.
Insomma, ancora tanto lavoro davanti a Craig prima di giungere alla maturità, ma soprattutto un lavoro che lascia dietro di sé un senso di disagio, di speranza ("perché non esistono veri addii quando davvero ci si vuole bene"), e di perdita, fortemente intriso di autobiografia. Immagino che sia questa la ragione per cui questo fumetto cosi' breve e all'apparenza ristretto ci tocca in maniera anche indelicata e poco gentile: si sente, vera, la passione dell'autore che a vent'anni abbandono' tutto il suo mondo per raggiungere Portland, Oregon, lasciandosi alle spalle Milwaukee, Wisconsin. E più tardi, partire non diventa più semplice, aumentano solo quelli che abbandoniamo: ma se amiamo veramente, allora gli addii non esistono...

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