Children of the sea

Ruka è una ragazzina problematica, aggressiva, che non riesce a incanalare le sue evidenti capacità nello studio e nello sport. Vive con sua madre, single, e passa ogni tanto a trovare suo padre, studioso dell’acquario cittadino. All’inizio dell’estate, espulsa dal suo club, incontra all’acquario due ragazzi fuori dall’ordinario, Umi il bruno e Sora l’albino, fratelli di latte allevati in mare dai dugonghi. I due sembrano molto più a loro agio in acqua che non all’asciutto, dove la loro pelle si secca e si piaga. Gli oceanologi li osservano, e parallelamente cercano di scoprire perché tanti pesci in molti luoghi del mondo stanno improvvisamente sparendo dalle vasche.

L’idea di partenza mi è piaciuta molto, con una dimensione un po’ catastrofica che fa temere una prematura scomparsa dei due ragazzi del mare e il personaggio di Ruka che traduce un po’ delle loro stranezze a beneficio del lettore. D’altra parte la trama è complicata e non ben esplicitata, come se l’autore volesse mantenere tale tutti i simboli che inanella. A volte la storia nel suo insieme sembra più una teoria di mitologie marine che non il frutto di un pensiero organico e strutturato. Il finale mi ha deluso, perché nonostante non sia aperto non è di immediata comprensione.

Il disegno è assai particolare. Semplice nell’uso quasi inesistente della retinatura, sbozzato appena nella definizione somatica dei personaggi, è però molto carico di tratti di china per i chiaroscuri e linee cinetiche. Incredibilmente inventivo e ricco per ciò che attiene la rappresentazione della fauna ittica, è profondamente deficitario e poco espressivo quando applicato agli umani.


Mi sono avvicinata a quest’opera poiché pluripremiata dalla critica (vincitore, tra l'altro del prestigioso premio Tezuka), ma, se sono contenta di averlo letto, sono anche più contenta di non averlo comprato (grazie Mediateca di Antibes).

Commenti

  1. Ho letto un sacco di recensioni entusiaste ma alla fine non l'ho preso. Sfogliandolo i disegni non mi hanno convinta e poi anche il tema non mi ha esaltata. Però non si sa mai, magari tra qualche anno trovo una buona offerta ;-P

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    1. l'offerta deve essere assai buona. il disegno è molto diseguale... gli umani sono quasi fastidiosi da guardare, mentre i pesci sono bellissimi, davvero

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