In una lontana città - Quartieri Lontani

Jiro Taniguchi, 420 pagine circa. Coconino Press

Hiroshi torna quasi per caso nella sua città natale e dopo un breve momento d'incoscienza si risveglia quattordicenne, in pieni anni Sessanta. Sta per rivivere l'anno più intenso della sua adolescenza, tra amoretti giovanili, doveri scolastici e segreti familiari. Dopo qualche giorno si rende conto però che può riscrivere qualcosa del suo passato, evidentemente non fissato nella pietra.

In Italia Quartieri Lontani è edito in due volumi piuttosto belli ma anche discretamente cari, mentre in Francia si trova facilmente in una bellissima edizione con volume unico cartonato con sovraccoperta ad un prezzo più modesto (strano ma vero). Trovo che in questo caso l'edizione francese sia più meritevole, non solo per l'alta qualità della carta, della trasposizione e del lettering, ma anche perché questo formato fa somigliare l'opera ad una vera e propria graphic novel.
Questo è, un romanzo a fumetti, e davvero ben riuscito. E' anche da poco diventato un film, diretto da Sam Garbarski, e ovviamente non distribuito in Italia. Ci sorprende, in un paese dove abbiamo aspettato vent'anni Porco Rosso di Miyazaki? Direi di no.


Lo spunto della trama forse non è originalissimo, ma la gestione del racconto sì. Niente di più lontano da un Ritorno al futuro pieno di azione ed effetti speciali, sostituiti da pazienza, riflessione, introspezione, acume. Hiroshi si gode finalmente la sua giovinezza (che per definizione, mentre passa, uno non si gode mai) e capisce con la maturità di un adulto alcuni accadimenti che non era stato in grado di decodificare la prima volta. Inoltre, naturalmente, vede meglio nella sua vita da adulto.
L'estrema raffinatezza ed eleganza del disegno varrebbero da soli l'acquisto del magnifico volume. Il tratto è molto realistico, mantenendo però qualcosa di fiabesco. I personaggi sono bassi e un po' tozzi, con la corporatura tipica del giapponese medio, ma tutti sono puliti, ordinati, quasi azzimati. Taniguchi con gran classe ci risparmia quell'iper-realismo presente in molta graphic novel americana post-Will Eisner, piena di denti marci, nasi che colano, cispe e peli ispidi. Da recuperare, e sono curiosa di leggere Ai tempi di Bocchan.

Commenti

  1. Ce l'ho anche io! Molto bello, mi piacciono sempre molto queste storie di Taniguchi che mostrano la storia di un uomo comune (e poi amo il suo inconfondibile disegno) :D

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